Solo 10 giapponesi seguiranno la loro Nazionale di calcio a Pyongyang
Il prossimo 15 novembre, presso lo stadio Kim Il-sung, si gioca l’ultimo match di qualificazioni per la Coppa del Mondo 2014: Giappone contro Corea del Nord. Nonostante sia già esclusa per aver perso gli altri incontri, la Nazionale del “Caro Leader” permetterà soltanto a 10 ospiti di assistere alla partita.
Seoul (AsiaNews) – La nazionale di calcio della Corea del Nord si prepara ad ospitare il Giappone per le qualificazioni alla Coppa del Mondo del 2014. Nonostante sia già escluso dalla prossima competizione – dopo aver perso tutti gli incontri di qualificazione - il governo di Pyongyang non ha intenzione di permettere agli ospiti di scoprire qualcosa sulla propria nazione: soltanto 10 giapponesi saranno ammessi al seguito della squadra.
La partita si terrà il prossimo 15 novembre presso lo stadio “Kim Il-sung”, l’unico campo in erba naturale di tutta la Corea del Nord, che può ospitare fino a 50mila persone. A guidare i “Chollima” (soprannome ufficiale del team, che significa “gli unicorni) dovrebbe essere, salvo sorprese dell’ultimo minuto, ancora il coach Kim Jong-hun: punito con 14 mesi di lavori forzati dopo la disfatta agli ultimi Mondiali, avrebbe ottenuto una seconda possibilità dal regime.
All’evento hanno chiesto di essere ammessi 51 giornalisti giapponesi accreditati: il regime ha concesso il visto soltanto a 3 operatori televisivi, due giornalisti di tabloid, uno di un quotidiano e 4 freelance (noti per le loro posizioni non troppo contrarie al governo di Kim Jong-il). Inutili le proteste, anche formali, che il governo di Tokyo ha espresso alla Fifa: il numero di permessi rimarrà lo stesso.
Questo modo di fare è tipico di Pyongyang, che odia da decenni il governo del Sol Levante e ha un’ossessione per la segretezza. Lo sport, ha più volte sostenuto il dittatore Kim Jong-il, “non deve essere una scusa per penetrare nelle nostre fortezze”. Il Giappone, inoltre, ha chiuso ogni canale diplomatico ufficiale con la Corea del Nord dopo le provocazioni nucleari del 2007.
La partita si terrà il prossimo 15 novembre presso lo stadio “Kim Il-sung”, l’unico campo in erba naturale di tutta la Corea del Nord, che può ospitare fino a 50mila persone. A guidare i “Chollima” (soprannome ufficiale del team, che significa “gli unicorni) dovrebbe essere, salvo sorprese dell’ultimo minuto, ancora il coach Kim Jong-hun: punito con 14 mesi di lavori forzati dopo la disfatta agli ultimi Mondiali, avrebbe ottenuto una seconda possibilità dal regime.
All’evento hanno chiesto di essere ammessi 51 giornalisti giapponesi accreditati: il regime ha concesso il visto soltanto a 3 operatori televisivi, due giornalisti di tabloid, uno di un quotidiano e 4 freelance (noti per le loro posizioni non troppo contrarie al governo di Kim Jong-il). Inutili le proteste, anche formali, che il governo di Tokyo ha espresso alla Fifa: il numero di permessi rimarrà lo stesso.
Questo modo di fare è tipico di Pyongyang, che odia da decenni il governo del Sol Levante e ha un’ossessione per la segretezza. Lo sport, ha più volte sostenuto il dittatore Kim Jong-il, “non deve essere una scusa per penetrare nelle nostre fortezze”. Il Giappone, inoltre, ha chiuso ogni canale diplomatico ufficiale con la Corea del Nord dopo le provocazioni nucleari del 2007.
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