Solidarietà, il dono più grande del PIME alle vittime dello tsunami
Volontaria tornata dal Tamil Nadu testimonia la gratitudine, la speranza e il coraggio tra la popolazione locale, generate dall’attivo impegno dei missionari per la ricostruzione.
Milano (AsiaNews) – Un ricordo terribile, che non è riuscita “neppure a fotografare” e uno bellissimo “ancora impresso nella memoria”. Così Giuliana Benedusi, 55 anni, volontaria del PIME (Pontificio istituto missioni estere), tornata in Italia dopo 2 mesi in Tamil Nadu, lo Stato indiano più colpito dallo tsunami, sintetizza la sua esperienza.
“Non dimenticherò mai le tombe comuni di bambini, intere scuole, travolti dall’onda – racconta la donna – ma neppure l’entusiasmo e la gratitudine che ho visto negli occhi della gente per l’aiuto offerto dai missionari del PIME”.
Per Giuliana i ricordi più belli del viaggio in India sono legati al villaggio di Satraskuppam, 100 km a sud di Madras. “Qui – racconta la donna – i padri del PIME hanno veramente portato la speranza e il coraggio di ritornare a vivere”. In questo villaggio la popolazione si divide tra indù e musulmani; non vi sono cattolici. “Tutti, però, sono profondamente legati al PIME ai sacerdoti e ai volontari locali”.
“La prima volta che sono usciti in mare a metà febbraio - continua - è stato con le barche acquistate con i fondi della campagna PIME”. Quando in quell’occasione p. Piero Gheddo, missionario con una lunga esperienza in India, ha inaugurato le barche, in molti esclamavano: “Non ci aiutano i nostri politici, eppure lo fate voi che arrivate da così lontano”.
La donna, con esperienza di volontariato anche in Thailandia, spiega che il dono più grande per questa gente è stato l’affetto e il sostegno umano offerto dal PIME. “A Satraskuppam, ad esempio, è stato costruito un campo giochi per cercare almeno di far tornare i bambini a sorridere”.
Giuliana racconta che al villaggio tutti, senza distinzioni di età, accolgono ogni volta con calore l’arrivo dei padri del PIME: “I più piccoli correvano ad abbracciarci e al capovillaggio – un uomo tra i 40 e i 50 anni – brillavano gli occhi quando incontrava p. Anthony Thota, il coordinatore della campagna Pime in India. Tra i due è nata un’amicizia profonda”.
Stasera Giuliana Benedusi porterà la sua testimonianza durante l’incontro al PIME di Milano per tracciare il bilancio della Campagna Pime per le vittime dello tsunami in Asia.
12/01/2005