19/04/2010, 00.00
THAILANDIA
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Soldati thai presidiano il cuore finanziario di Bangkok

L’esercito schierato per prevenire possibili assalti delle “camicie rosse”, i manifestanti antigovernativi. Un soldato spiega che l’intenzione è di “bloccarli” in caso di assalto al distretto economico della capitale. Crolla la borsa: la settimana scorsa meno 6,8%; previsto un ulteriore calo.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Centinaia di soldati thai hanno occupato le vie di Bangkok per proteggere il cuore finanziario della capitale dalle “camicie rosse”, i manifestanti antigovernativi che chiedono le dimissioni del premier Abhisit Vejjajiva. Milizie in assetto anti-sommossa presidiano il distretto finanziario – meglio conosciuto come “Silmon” – poco distante dalla zona dei centri commerciali scelta come base logistica dai dimostranti.
 
Ieri l’esercito ha annunciato una dura repressione contro le “camicie rosse” – vicine all’ex premier in esilio Thaksin Shinawatra e sostenuti dal partito di opposizione United Front for Democracy against Dictatorship (UDD) – nel caso in cui tentassero di violare il cuore finanziario di Bangkok. Un soldato, in condizioni di anonimato, riferisce che “se arrivano a Silom Road, bloccheremo le camicie rosse”. Egli aggiunge che “non li attaccheremo”, perché l’intenzione è solo quella di “bloccarli”.  
 
Lo spiegamento dei soldati giunge all’indomani di un vertice fra gli alti ufficiali del Paese, nel tentativo di fornire una risposta unitaria alla crisi politica attraversata dalla Thailandia e mettere fine alle voci di divisioni. Negli ultimi giorni sono circolate ipotesi di un possibile colpo di Stato, operato da una frangia interna all’esercito.
 
Il premier thai Abhisit Vejjajiva ha nominato il generale Anupong Paochinda, capo delle forze armate, nuovo responsabile per la sicurezza nazionale. Il militare ha preso il posto del vice-premier, incapace di mettere fine alle proteste dei manifestanti anti-governativi che da cinque settimane paralizzano la capitale. Da più parti emerge il malcontento per la gestione della sicurezza nazionale, in particolare dopo la violenze del 10 aprile scorso nelle vie della capitale fra “camicie rosse” e soldati, che hanno causato 25 morti e oltre 800 feriti.
 
Intanto si fa sempre più pesante il bilancio delle proteste sull’economia thai. La scorsa settimana gli indici di borsa sono crollati del 6,8% e gli scambi commerciali – anche a causa dei tre giorni di festa per il capodanno thai – hanno registrato un pesante passivo. Le previsioni per oggi danno il mercato finanziario in ulteriore calo.
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