Siria: ucciso il segretario della Mezzaluna rossa. In uno scontro ucciso un sacerdote ortodosso
Abdulrazaq Jbeiro che era anche responsabile per la zona di Idlib è stato ucciso in auto mentre tornava da Damasco. L’agenzia Sana attribuisce il delitto a “un gruppo terroristico”. La Russia disponibile a “proposte costruttive”, ma vieta le sanzioni e ogni ipotesi di intervento armato dall’esterno.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Il segretario generale della Mezzaluna rossa siriana è stato ucciso in un agguato in Siria. Abdulrazaq Jbeiro, che era anche responsabile regionale dell’organizzazione nella provincia settentrionale di Idlib è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre viaggiava in automobile verso Idlib, dopo aver prtecipato ad alcuni incontri a Damasco. Saleh Dabbakeh, un portavoce della Croce rossa a Damasco, ha dichiarato che non è la prima volta che un membro dell’organizzazione viene aggredito. “Tre mesi fa un altro volontario è stato ferito a colpi di arma da fuoco”, ha dichiarato Dabbakeh. Egli ha chiesto a tutte le parti in conflitto di non prendere a bersaglio il personale umanitario, “che si è offerto volontario per salvare delle vite”. Non è chiaro chi sia il responsabile dell’uccisione. L’agenzia di Stato Sana ha affermato che è stato ucciso da un “gruppo terrorista”.
Intanto nel Paese, dopo l’abbandono dei rappresentanti dei Paesi del Golfo e dell’Arabia saudita, gli osservatori della Lega araba rimasti proseguono la loro missione. Ieri ad Hama, uno dei centri di opposizione più dura al regime di Assad sono continuati gli scontri, che hanno provocato vari morti; fra questi un sacerdote ortodosso, Basilious Nassar. Secondo i Comitati di coordinamento locale, un gruppo di opposizione, il p. Basilious, proveniente da un paese dei dintorni, è rimasto ucciso mentre cercava di prestare soccorso a un uomo ferito negli scontri.
Ieri la Russia ha dichiarato che si opporrà a sanzioni internazionali contro la Siria, ma che è “aperta a proposte costruttive”, mentre la Lega araba continua a cercare l’appoggio delle Nazioni unite per un piano che risolva la crisi siriana. “Siamo aperti a proposte costruttive che vadano nella direzione di porre fine alla violenza” ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, dopo un colloquio con il suo omologo turco Ahmet Davutoglu. Lavrov ha aggiunto che ogni soluzione, appoggiata dalla Russia, non “può essere usata o interpretata per giustificare l’intervento militare esterno di nessuno nella crisi siriana”.
Intanto nel Paese, dopo l’abbandono dei rappresentanti dei Paesi del Golfo e dell’Arabia saudita, gli osservatori della Lega araba rimasti proseguono la loro missione. Ieri ad Hama, uno dei centri di opposizione più dura al regime di Assad sono continuati gli scontri, che hanno provocato vari morti; fra questi un sacerdote ortodosso, Basilious Nassar. Secondo i Comitati di coordinamento locale, un gruppo di opposizione, il p. Basilious, proveniente da un paese dei dintorni, è rimasto ucciso mentre cercava di prestare soccorso a un uomo ferito negli scontri.
Ieri la Russia ha dichiarato che si opporrà a sanzioni internazionali contro la Siria, ma che è “aperta a proposte costruttive”, mentre la Lega araba continua a cercare l’appoggio delle Nazioni unite per un piano che risolva la crisi siriana. “Siamo aperti a proposte costruttive che vadano nella direzione di porre fine alla violenza” ha dichiarato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, dopo un colloquio con il suo omologo turco Ahmet Davutoglu. Lavrov ha aggiunto che ogni soluzione, appoggiata dalla Russia, non “può essere usata o interpretata per giustificare l’intervento militare esterno di nessuno nella crisi siriana”.
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