10/10/2012, 00.00
VATICANO
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Sinodo: per la nuova evangelizzazione la Chiesa ha bisogno delle donne, che spesso si sentono discriminate

Arcivescovo di Bruxelles: "E' il momento di dire che, se la Chiesa non ordina sacerdoti donne, non è perché sono meno capaci o meno degne! Anzi!". Per il vescovo di Rajshahi, in Bangladesh, soprattutto in Asia la Chiesa è chiamata a vivere e predicare la povertà evangelica, mentre. l'arcivescovo di Manila invita la Chiesa a imparare l'umiltà da Gesù" che "è chiamata a imitare nel rispetto per ogni persona umana

Città del Vaticano (AsiaNews) - Per realizzare una nuova evangelizzazione la Chiesa ha bisogno delle donne, deve centrare la sua opera più che sul "sociale" sulle risposte agli interrogativi fondamentali sul senso della vita, pratichi l'umiltà da Gesù, viva davvero la povertà evangelica. Suggerimenti e moniti si alternano al Sinodo dei vescovi dove stamattina si è svolta la prima sessione dei circuli minores, i gruppi di studio.

I lavori del pomeriggio di ieri hanno visto una relazione del card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, centrata sulla ricezione della esortazione apostolica 'Verbum Domini' del 2010, dedicata da Benedetto XVI alla Sacra scrittura. "Alcuni congressi scientifici sulla Verbum Domini sono stati organizzati a Roma, in Polonia, in America ed è possibile anche in altri luoghi, e ne sono disponibili gli atti", Il documento ha avuto una diffusione di più di 200mila copie in diverse lingue, in tutto il mondo. Ma l'elemento di maggior compiacimento, per il cardinale Ouellet, si riscontra nell'entusiasmo crescente dei fedeli per la Lectio Divina, sempre più praticata negli ambienti più diversi. Percorsi formativi, inoltre, vengono offerti dalle diocesi o dalle comunità per sostenere questo modo di incontrare Dio attraverso la Sacra Scrittura. Altri risultati positivi, continua il porporato, si contano nell'animazione biblica, soprattutto nelle parrocchie: numerose le Settimane o gli Anni biblici organizzati dalle Chiese locali, così come gli eventi di lettura ininterrotta della Parola di Dio. Il porporato ha infine osservato che "gli ambienti accademici reagiscono in genere con lentezza agli interventi del Magistero ecclesiale ma la lentezza non significa necessariamente opposizione o indifferenza".

La "questione femminile" è stata sollevata da André Leonard, arcivescovo di Bruxelles. Le donne, ha osservato sono i due terzi del popolo di Dio. "Tuttavia, molte di loro si sentono discriminate. E' il momento di dire che, se la Chiesa non ordina sacerdoti donne, non è perché sono meno capaci o meno degne! Anzi!". "E' solo perché il sacerdote non è soltanto un 'ministro del culto' - ha aggiunto - ma anche un rappresentante di Cristo Sposo, venuto per sposare l'umanità. Rendiamo grazie per la qualità e la specificità del contributo consistente delle donne all'evangelizzazione. Gesti forti dovrebbero indicarlo chiaramente. Senza donne felici, riconosciute nella loro essenza e fiere di appartenere alla Chiesa, non ci sarà la nuova evangelizzazione

Da parte sua mons. Gervas Rozeario, vescovo di Rajshahi, in Bangladesh, ha invitato i "capi della Chiesa" a "lasciarsi evangelizzare dai valori evangelici dei poveri". La "povertà evangelica", ha sostenuto il presule, è "qualcosa che la Chiesa è chiamata a vivere e predicare, soprattutto in Asia. Come autentici credenti in Gesù Cristo, dobbiamo imparare non solo a rinunciare ai beni materiali, ma anche ad apprezzare la semplicità e l'umiltà dei poveri, la loro felicità nel poco che hanno e la loro sollecitudine verso gli altri". "I capi della Chiesa - ha aggiunto - devono aprire i loro cuori per lasciarsi evangelizzare dai valori evangelici dei poveri. Una tale cultura di solidarietà con i poveri ci mostrerà certamente il modo di affrontare la giustizia ambientale e la fame nel mondo".

Toni non diversi quelli del l'arcivescovo di Manila, monsignor Luis Antonio Gokim Tagle, per il quale "la Chiesa deve imparare l'umiltà da Gesù" che "è chiamata a imitare nel rispetto per ogni persona umana: Egli ha difeso la dignità di tutti, in particolare di quanti sono trascurati e disprezzati dal mondo. Amando i suoi nemici, egli ha affermato la loro dignità". "La Chiesa deve scoprire la forza del silenzio: confrontata con il dolore, con i dubbi e con le incertezze delle persone, non può fingere di offrire soluzioni semplici".

La Chiesa "dica chiaramente che Gesù Cristo e il suo Vangelo offrono innanzitutto una comprensione della vita umana in vista della chiamata gratuita di Dio alla vita eterna". E' la proposta di mons. Mario Alberto Molina, Palma, arcivescovo di Los Altos in Guatemala. "In tal modo - ha spiegato - danno una risposta al problema della morte, che toglie all'esistenza umana il senso, la coerenza e il valore. E' questa la premessa che permette di affrontare, dal punto di vista pastorale, tutti gli altri problemi dell'uomo; infatti l'evento centrale dell'opera salvifica di Cristo è la sua risurrezione, cioè la vittoria sulla morte e sul peccato per ottenere così una nuova esistenza umana accanto a Dio. Molti degli sforzi pastorali della Chiesa in America Latina hanno cercato di risolvere i problemi più evidenti che affliggono gli uomini e le donne, lasciando nell'ombra e senza risolverli gli interrogativi fondamentali sul senso della vita. Il successo del pentecostalismo e del fondamentalismo cristiano - ha concluso - è in parte dovuto al fatto che i loro esponenti hanno saputo individuare principalmente l'ambito in cui il senso della vita si confronta con la morte e il peccato, catturando l'adesione di molti con una proposta che non ha la stessa qualità di quella che può offrire la Chiesa cattolica, che si fonda sulla teologia e la spiritualità".

 

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