Sinodo: la nuova evangelizzazione punta su laici e famiglia
Città del Vaticano (AsiaNews) - La nuova evangelizzazione punta su laici e famiglia in un tempo nel quale il Primo mondo, e in particolare l'Europa, vive "nuove forme di martirio, incruento ma sofferto" e "l'intolleranza nei confronti dei cristiani è subdola, ma continua, Dio non è solo negato, ma proprio sconosciuto". Appare questo l'indirizzo indicato dalla "Relazione dopo la discussione" (Relatio post disceptationem) della XIII assemblea del Sinodo, illustrata oggi.
La formazione dei laici diventa dunque un obiettivo fondamentale, per fare in modo che si superi la divisione cittadini-fedeli e per dare testimonianza di valori autentici, basati sul non conformismo della fede. I laici devono 'fare rete' nelle diocesi, affermano i vescovi, anche perché se la Chiesa si allontana dalla società, la nuova evangelizzazione non porterà frutti. In quest'ottica, rientra anche una scuola di catechesi per adulti, che sempre più abbandonano il ruolo di educatori.
Altra fondamentale sfida è la famiglia fondata sul matrimonio, "primo problema della società". Frammentata dalla cultura della liberazione da tutti i vincoli, la Chiesa continua a considerarla fondamentale per la stabilità stessa della società. Di qui, l'invito a porre la famiglia al centro della politica, dell'economia e della cultura, ma anche l'auspicio affinché la Chiesa sappia diventare 'famiglia delle famiglie', anche di quelle ferite.
Degli effetti della secolarizzazione, in particolare sulla società degli Stati Uniti, ha parlato nel briefing tenuto oggi per i giornalisti di lingua inglese il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, che ha sottolineato la potenza del secolarismo nel suo Paese, anche se "al suo cuore gli Stati Uniti rimangono profondamente religiosi". Nel corso del briefing non sono mancati accenti autocritici su alcune questioni come le omelie delle chiese statunitensi ("Molta gente mi dice che sono spesso troppo lunghe e noiose") e l'abbandono di sacramenti come la confessione ("Temo che abbiamo un po' gettato la spugna").
Il cardinale ha poi affermato che la Chiesa non ha paura di riconoscere i suoi errori. Egli ha raccontato di un incontro nel quale un fedele ha citato la serie televisiva 'The Borgias', che romanza a tinte fosche la storia della famiglia nobiliare romana. "Come facciamo a difendere la Chiesa con storie come quella di Papa Alessandro VI che aveva un'amante?", ha detto il fedele. "No - ha ribattuto il cardinale - non aveva una sola amante, ne aveva molte! La Chiesa - ha aggiunto - non ha paura di riconoscere i propri errori". "La nuova evangelizzazione ha a che fare con il rinnovamento spirituale e la conversione dei cuori", ha detto Dolan. "Essere umili non è solo una strategia pastorale, ma il giusto atteggiamento".
04/06/2016 13:04
18/03/2021 13:59