Sinodo: il Papa convoca tutti i nunzi e i rappresentanti pontifici
Città del Vaticano (AsiaNews) - Benedetto XVI ha convocato a Roma tutti i nunzi e i rappresentanti pontifici del mondo. L'incontro rientra nelle iniziative per l'Anno della fede, come ha spiegato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, nel suo intervento al Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione in corso in Vaticano. La riunione, ha spiegato, rientra nella responsabilità dei nunzi, che sono vescovi e quindi hanno "responsabilità diretta, in quanto membri del Collegio episcopale, in ordine all'annuncio del Vangelo e dunque alla promozione della Nuova Evangelizzazione".
Nella stessa occasione, il cardinale ha annunciato ieri sera una visita in Siria di una rappresentanza del Sinodo. Benedetto XVI, ha detto, ''ha disposto che una delegazione si rechi nei prossimi giorni a Damasco con lo scopo di esprimere, a nome suo e di tutti noi: la nostra fraterna solidarietà a tutta la popolazione, con una offerta personale dei Padri Sinodali, oltre che della Santa Sede; la nostra vicinanza spirituale ai nostri fratelli e sorelle cristiani; i nostri incoraggiamenti a quanti sono impegnati nella ricerca di un accordo rispettoso dei diritti e dei doveri di tutti, con una particolare attenzione a quanto previsto dal diritto umanitario".
Il card. Sodano ha quindi ribadito il punto di vista della Santa Sede sul dramma della Siria, "che la soluzione della crisi non può essere che politica".
L'annuncio della visita è stato accolto "con le lacrime agli occhi" dal patriarca di Antiochia dei greco-melkiti Gregorios III Laham. Nel successivo incontro conviviale, riferiscono i presenti, il patriarca è apparso poi gioioso e eccitato e ha conversato sui preparativi per accogliere in Siria la delegazione vaticana.
I temi legati al rapporto tra l'evangelizzazione e la cultura contemporanea, particolarmente cari al Papa, hanno trovato eco, nell'aula sinodale, in due interventi: il cardinale Angelo Bagnasco, pèresidente della Conferenza episcopale italiana, ha evidenziato che "La cultura contemporanea demonizza la categoria del 'limite" perché è intesa come negazione della libertà individuale e dello slancio vitale. Tale pregiudizio stravolge l'etica, le relazioni, la famiglia, l'esperienza della malattia". Tuttavia "l'esperienza del limite - ontologico, morale, affettivo, psichico - è un grande alleato del Vangelo, poichè dice che l'uomo ha bisogno degli altri e, innanzitutto, dell'Altro che è Dio". Questo aver bisogno "'non è una debolezza ma un valore, perchè spinge ad aprirsi nella reciprocità dell'Amore che non solo corrisponde ma salva".
Da parte sua, l'arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin ha portato all'attenzione "i molti giovani, uomini e donne, che, in un momento difficile della vita, nella loro ricerca di un senso, si ritrovano molto spesso soli in mezzo ai compagni di classe, agli altri studenti e possono addirittura incontrare ostilità e incomprensione quando cercano di trovare o coltivare la fede in Gesù Cristo". "In che modo - si è chiesto - ci rendiamo presenti nella vasta popolazione di studenti, soprattutto presso coloro la cui educazione cristiana di base è stata molto superficiale, sia in famiglia che a scuola?".
Un settore del tutto particolare della evangelizzazione è stato infine messo in luce da mons. Janusz Kaleta, vescovo di Karaganda, amministratore apostolico di Atyrau in Kazakistan. Il vescovo ha raccomandato ''l'approfondimento della religiosità tradizionale e ha invitato a "formare quotidianamente le nostre 'babushka's (nonne) alla Sacra Scrittura e al catechismo, in modo semplice e comprensibile. Ciò - ha aggiunto - sarà possibile grazie all'organizzazione di ritiri, corsi e conferenze dedicati alle madri" e aiuterà quei giovani che "ancora mantengono la propria fede e tradizione", e per i quali "le famiglie sono di importanza fondamentale".