Sinodo: 253 vescovi da tutto il mondo, ma nessuno dalla Cina
Si apre domenica un’assemblea sinodale, segnata dall’Anno paolino. Previsto un intervento del Patriarca ecumenico e, per la prima volta, di un rabbino. Sono 41 i “Padri” provenienti dall’Asia.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Dedicata alla “Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, si apre domenica prossima, 5 ottobre, con una messa solenne celebrata da Benedetto XVI, la XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Vi prenderanno parte 253 vescovi che rappresentano le Chiede di tutto il mondo, ma nessuno dalla Cina comunista. Lo ha riferito oggi, in una conferenza stampa di presentazione del Sinodo, padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, spiegando che “non è stato raggiunto un accordo in tal senso con le autorità di Pechino”. “Non c'erano - ha aggiunto - le premesse per avere la loro partecipazione”.
Ci saranno invece, in qualità di delegati nominati direttamente da Benedetto XVI, l’arcivescovo di Hong Kong, card. Joseph Zen Ze-kiun e il vescovo di Macao mons. José Lai Hung-seng. Sarà inoltre presente mons. Peter Liu Cheng-chung, vescovo a Taiwan.
I vescovi prenderanno parte ai lavori che proseguiranno fino al 26 ottobre “per riflettere – ha detto mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo, che illustrato lo svolgimento dell’Assemblea - sulla Parola di Dio, sulla sua centralità nella vita della Chiesa e sul suo dinamismo che spinge i cristiani in missione, ad annunciare, con parole e con l’esempio della vita, la Buona Notizia della presenza in mezzo a noi del Signore Gesù risorto”.
L’apertura del Sinodo, per la prima volta, non avverrà in Vaticano, ma nella basilica di San Paolo fuori le mura e ciò perché l’assemblea si svolge nel corso dell’Anno Paolino.
Non sarà certo l’unico riferimento all’Apostolo delle genti. Sabato 18, nell’aula del Sinodo Benedetto XVI e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I presiederanno i primi Vespri. In seguito, faranno i loro interventi sul tema della Parola di Dio con particolare riferimento all’Anno Paolino. Sarà la prima volta, ha sottolineato mons. Eterovic, che il Patriarca ecumenico si rivolgerà ai padri sinodali. “Egli porterà il saluto dalle Chiese particolari che l’Apostolo delle Genti fondò prima di recarsi a Roma, dove subì il martirio”.
In chiave ecumenica va ricordato che al Sinodo parteciperanno anche alcuni Delegati fraterni, rappresentanti di 10 Chiese e comunità ecclesiali. Oltre al Patriarcato ecumenico, saranno rappresentati i Patriarcati di Mosca, di Serbia e di Romania, la Chiesa ortodossa di Grecia e la Chiesa apostolica armena, come pure la Comunione anglicana, la Federazione luterana mondiale, la Chiesa dei discepoli di Cristo, come pure il Consiglio ecumenico delle Chiese.
Alla XII Assemblea del Sinodo prenderanno parte 253 Padri sinodali, rappresentanti di 13 Chiese orientali Cattoliche sui iuris, di 113 conferenze episcopali, di 25 dicasteri della Curia Romana, e dell’Unione dei superiori generali. Dei 253 Padri sinodali 51 provengono dall’Africa, 62 dall’America, 41 dall’Asia, 90 dall’Europa e 9 dall’Oceania. Essi prendono parte all’Assemblea a vario titolo: 173 sono stati eletti, 38 partecipano ex officio, 32 sono stati nominati dal Papa e 10 sono stati eletti dall’Unione dei superiori generali. Pertanto il 72, 3 % dei padri sinodali sono eletti; 15 % prendono parte ai lavori ex officio e 12, 6 % sono nominati da Benedetto XVI.
All’Assemblea sinodale prenderanno parte, poi, 41 Esperti, provenienti da 21 Paesi, e 37 Uditori, pervenuti da 26 Paesi. Tra gli esperti vi sono 6 donne, mentre le uditrici sono 19, una in più degli uditori.
Ai lavori sinodali parteciperanno anche tre Invitati speciali del Papa. Il primo ad intervenire sarà il rabbino capo di Haifa Shear Yashyv Cohen, che nel pomeriggio del 6 ottobre presenterà come il popolo ebraico legge e interpreta la Sacra Scrittura. Sarà la prima volta che un rabbino, e un non cristiano, si rivolge ai padri sinodali. Gli altri due Inviati speciali sono il Rev.do Dr. A. Miller Milloy, Segretario generale dell’United Bible Societies e il Fratello Alois, priore della Comunità di Taizé.
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