Sinodo delle Chiese cristiane coinvolto negli scontri interreligiosi del 2000 a Poso
L'accusa arriva dai tre cattolici condannati a morte per quei fatti: "Ora la polizia indaghi". Tra i maggiori responsabili anche l'ex vicesindaco di Poso, provincia di Sulawesi centrali.
Palu (AsiaNews) Fabianus Tibo, uno dei tre cattolici condannati a morte come responsabili di una strage di musulmani avvenuta a Poso (Sulawesi centrali) nel 2000, ha accusato il Sinodo delle Chiese cristiane delle Sulawesi centrali (Gkst) di essere dietro al conflitto interreligioso, che in quel periodo insanguinava la zona. "La maggior parte degli abitanti di Poso è a conoscenza del coinvolgimento del Gkst nelle violenze ha detto Tibo in una conferenza stampa dal carcere di Palu è molto strano che la polizia non abbia ancora investigato".
Secondo Tibo, il Sinodo ha appoggiato - sia in modo diretto, che indiretto - la cosiddetta "Armata rossa", dei fondamentalisti cristiani, nei suoi attacchi alla comunità musulmana.
Tra le 16 persone indicate da Tibo alcuni mesi fa come responsabili degli scontri, figurano anche Paulus Tungkanan, Eric Rombot, Lempa Deli e Angki Tungkanan, tutti esponenti del Gkst. "Non va dimenticato - aggiunge Tibo - anche l'ex vicesindaco di Poso, Yahya Patiro".
Marinus Riwa e Dominggus da Silva, gli altri due cattolici condannati, hanno confermato le accuse di Tibo. Riwu ha spiegato: "Ero all'Ufficio del Gkst quando ho ricevuto una chiamata da Yahya Patiro, che mi chiedeva di parlare con Tungkanan. Essendo quest'ultimo assente, Yahya mi ha riferito il suo messaggio: bloccare il passaggio delle truppe militari in arrivo da Palopo, Sud Sulawesi".
Durante il conflitto tra maggio e giugno del 2000, la strada principale che collegava Poso alle città limitrofe è stata bloccata dall'"Armata Rossa" con tronchi d'albero in modo da impedire ai musulmani di scappare in cerca di un posto più sicuro. Gli scontri interreligiosi di Poso, 1998 2001, sono costati la vita a oltre mille persone.
Secondo Tibo, "questi potenziali membri dell'Armata Rossa, incluso Yahya Patiro, devono essere arrestati e interrogati". Dominggus da Silva e Marinus Riwa aggiungono che Yahya deve essere considerato il maggiore responsabile degli scontri: "Come vicesindaco di Poso aveva il potere di ordinare all'Armata Rossa di compiere attacchi".
Heri Mengkawa, un altro ex combattente cristiano condannato a 12 anni di carcere in relazione al conflitto di Poso, ha confermato il "diretto coinvolgimento" di Yahya Patiro, che da parte sua continua a negare le accuse. Il capo del Consiglio del Gkst, reverendo Renaldy Damanik, scagiona la sua organizzazione pur riconoscendo che alcune frange potrebbero essere state le menti di alcune violenze.