Singapore: licenziata ed espulsa perché aderente al Falun Gong
Nie Ge aveva ottenuto un permesso di soggiorno per il suo lavoro in un albergo di Singapore. Il 2 giugno, senza preavviso, le è stato comunicato che in una settimana avrebbe dovuto lasciare l'isola.
Singapore (AsiaNews) Il governo di Singapore ha annullato il permesso di soggiorno di una lavoratrice cinese, perché, sostiene il Falun Gong, è una sua aderente. Per il momento la signora ha riparato in Malaysia.
Nie Ge aveva ottenuto il permesso di soggiorno perché era stata assunta in un albergo di Singapore. La scadenza del permesso era per la fine di maggio 2008, ma senza alcun preavviso e senza fornire ulteriori spiegazioni il Ministero per le risorse umane le ha inoltrato il 2 giugno una comunicazione nella quale la informava che il suo impiego nell'albergo era stato revocato e che quindi il permesso di soggiorno era da considerarsi annullato.
Nie Ge è andata quindi a chiedere spiegazioni. In albergo, un delegato del Ministero le ha ribadito che il lavoro in albergo era terminato e che di conseguenza anche il permesso era da considerarsi scaduto. Hanno poi aggiunto che la signora avrebbe dovuto lasciare l'isola entro sette giorni e le hanno chiesto il passaporto ed altri documenti. Nie Ge si è però rifiutata di consegnarli fino a che, dato che non parla inglese, non le fosse permesso di contattare delle persone di sua fiducia in grado di capire e parlare inglese. Per tutta risposta i responsabili dell'albergo hanno chiamato la polizia che ha detenuto Nie Ge per 8 ore.
Secondo la Falun Dafa Research Centre Berhad, che ha reso nota la vicenda, in realtà l'atteggiamento delle autorità sarbbe motivato dall'appartenenza della donna al Falun Gong. A riprova portano altri casi di intolleranza del governo di Singapore ai danni di un aderente al Falun Gong. L'anno scorso il Ministero dell'educazione si era rifiutato di fornire una residenza a Zhang Zhaopei, che studiava a Singapore. Il Ministero ha fatto annullare la sua borsa di studio, e ora l'uomo vive in Canada con la moglie. Un'altra signora, Cheng Lujin, è stata giudicata colpevole di aver distribuito a turisti cinesi dei volantini dove si denunciavano le violenze subite dai componenti del Falun Gong da parte del governo di Pechino. Dato che Cheng Lujin ha una residenza permanente a Singapore i giudici si sono limitati a minacciare l'esilio se avesse continuato la sua propaganda.