Silenzio sulla schiavitù per salvare l’immagine della Cina
Pechino (AsiaNews) – Il governo di Pechino sta facendo di tutto per mettere a silenzio lo scandalo degli schiavi che lavorano nelle fabbriche di mattoni. Intanto l’associazione degli avvocati chiede una nuove legge per proibire la schiavitù.
La scoperta di un traffico di esseri umani, di uomini e bambini, rapiti da Henan e Shanxi e costretti a lavorare in miniere o in fabbriche di mattoni in condizioni subumane ha scosso l’opinione pubblica internazionale e quella all’interno, proiettando un’ombra sinistra sul Paese che si atteggia a grande potenza mondiale.
Per cercare di limitare i danni, rappresentanti del governo stanno silenziando i media e soprattutto i parenti delle vittime. Secondo testimonianza raccolte dal South China Morning Post, diversi genitori hanno ricevuto “pressioni” per non parlare più coi giornalisti sulle loro ricerche e scoperte. Anche gli avvocati che difendono le vittime nei processi contro i responsabili delle fabbriche degli schiavi hanno ricevuto il divieto di parlare ai giornalisti. Si è perfino cercato di iniziare il processo senza farlo sapere alle vittime.
Il primo processo riguarda il padrone e il responsabile esecutivo della fabbrica di Caosheng, dove sono implicati Wang Bingbing, figlio del segretario del Partito, e il suo aiutante Heng Tinghan. Entrambi sono accusati solo di detenzione illegale di persone e di omicidio, dato che almeno un uomo è morto nella fabbrica. Ma parenti e media si domandano come mai fra le accuse non vi è quella di abusi su minori, essendo che molti degli schiavi erano bambini.
Wang Dongji, il padre di Wang Bingbing, si schermisce dicendo che lui non sapeva cosa succedesse nella fabbrica posseduta dal figlio. In realtà, secondo testimonianze, egli ha spesso visitato il luogo di lavoro. I due Wang sono stati espulsi dal Partito.
Anche il governatore dello Shanxi, Yu Youjun, si mostra ora molto zelante e ha promesso di concludere le ispezioni sulle fabbriche sospette entro la metà del mese di luglio. I genitori però si lamentano perché tutte queste ispezioni non stanno riportando i loro bambini rapiti da anni.
Intanto l’Associazione degli avvocati in Cina ha inviato una lettera all’Assemblea nazionale del popolo domandando l’introduzione di una nuova legge che condanni la schiavitù. Nessuna delle norme del codice penale esistente copre il delitto di schiavitù.
Secondo le norme esistenti ora, sul lavoro forzato, i colpevoli potrebbero essere condannati a 3 anni di prigione, o al massimo a 7, se sono coinvolti dei bambini.
26/11/2018 12:03