Si lavora per un cessate-il-fuoco a Gaza
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Si intensifica l’attività diplomatica per giungere alla fine dei combattimenti fra Israele ed Hamas. Oggi il rappresentante israeliano Amos Gilad ritorna al Cairo, che fa da mediatore per discutere nuovi aspetti di una possibile tregua. Gilad era stato al Cairo fino alla notte scorsa ed è tornato a Tel Aviv per conferire con il premier Omert.
Un appello alla solidarità con la popolazione di Gaza è stato lanciato oggi dalla Custodia di Terrasanta.
Ieri sera è emerso che Hamas propone un cessate-il fuoco di un anno con Israele, in cambio del ritiro del suo esercito dalla Striscia e la cancellazione del blocco posto sul territorio. Israele da parte sua vorrebbe che la tregua avesse delle condizioni: fine del lancio di razzi verso le cittadine del sud; esclusione del contrabbando di armi e munizione dall’Egitto a Gaza; un’agenda per la liberazione del soldato Gilad Shalit, rapito nel 2006.
La proposta egiziana comprende un cessate-il-fuoco immediato; il ritiro entro 5 giorni dell’esercito israeliano; la messa in atto di misure di sicurezza ai confini fra Israele e Gaza e in seguito la fine del blocco; riapertura del dialogo fra Fatah e Hamas.
Per oggi Tzipi Livni, ministro israeliano degli esteri, è attesa a Washington per colloqui con l’amministrazione americana. Allo studio le modalità con cui fermare il contrabbando di armi verso Gaza.
Il segretario generale del’Onu, Ban Ki-moon ha dichiarato ieri che un cessate-il-fuoco potrebbero essere firmato entro pochi giorni.
Dal 27 dicembre, quando è iniziata l’offensiva israeliana sulla Striscia, autorità palestinesi a Gaza affermano che vi sono stati 1100 morti, fra cui 700 civili, compresi 355 bambini. I feriti sono 5 mila.
15/03/2024 14:22