Si intensifica la persecuzione di Hanoi contro i montagnard cristiani

Un rapporto di Human Rights Watch e un resoconto della Montagnard Foundation confermano che la repressione non conosce pause. Sono centinaia le persone in prigione per la loro fede, mentre si intensifica anche la campagna di “rinuncia alla religione”.

Hanoi (AsiaNews) – Si intensifica la repressione del governo vietnamita contro i cristiani degli Altipiani centrali, in massima parte gruppi di minoranze etniche, detti montagnard. Lo conferma un recente articolato rapporto di Human Rights Watch (HRW), mentre la Montagnard Foundation ha appena pubblicato i nomi di 81 montagnard rinchiusi nella malfamata prigione di Han Nam (nella foto) per aver partecipato alle attività delle chiese domestiche o perché ritenuti attivisti per i diritti umani, aggiungendo che nello stesso carcere ci sono altre 30 persone delle quali non si conosce il nome, mentre centinaia – 250 secondo HRW - sono recluse altrove.

Dalle 46 pagine del rapporto di HRW emergono le violenze con le quali le autorità tentano di sciogliere le chiese domestiche, costringono a firmare rinunce alla fede, blindano il confine per impedire la fuga in Cambogia, dove peraltro è stato chiuso un campo profughi dell’Onu che ospitava i montagnard.

“I montagnard – spiega Phil Robertson, vicedirettore per l’Asia dell’organizzazione – stanno subendo una dura persecuzione, in particolare coloro che fanno parte delle chiese domestiche indipendenti, perché le autorità non tollerano attività religiose che non possono vedere o controllare”.

Sulla base di fonti ufficiale vietnamite, il rapporto documenta la pratica delle rinunce forzate alla fede, alle quali sono stati costretti cattolici e protestanti, come, secondo quanto riferito nell’ottobre 2010 da Bao Gia Lai, giornale del Partito comunista della provincia di Gia Lai, 567 famiglie del distretto di Krong Pa hanno “rinunciato” alla religione, grazie alle visite quotidiane del capo della comune.

C’è poi l’attività di un corpo speciale della sicurezza (PA43) che ha lo scopo di catturare, imprigionare, interrogare persone identificate come attivisti politici o membri delle chiese domestiche. Alla polizia si affiancano speciali “tribunali mobili”.

La situazione è tale che HRW ha chiesto al governo vietnamita di mettere fine alla persecuzione e a quello statunitense di tornare a inserire il Vietnam tra i Paesi che destano “particolare preoccupazione” per le violazioni alla libertà religiosa.