Si infittiscono i segnali dell’approssimarsi dell’attacco terrestre contro Gaza
L’invasione motivata dalla crescita del numero di lanci di razzi da parte dei palestinesi, malgrado i sanguinosi raid dell’aviazione israeliana. La stampa di Gerusalemme la vede inevitabile e vicina.
Gerusalemme (AsiaNews) – Il rientro oggi dal Giappone del primo ministro Ehud Olmert avvicina sensibilmente il momento della decisione di Israele di lanciare una operazione militare terrestre su vasta scala contro la Striscia di Gaza. L’esasperazione israeliana per il fitto lancio di razzi degli uomini di Hamas, che ora colpiscono, oltre alla piccola Sderot, anche la città di Ashkelon, ne fornisce la motivazione. La rafforza l’intensificarsi dei lanci, che hanno ucciso un bambino e provocato alcuni feriti, malgrado gli attacchi arerei israeliani che hanno provocato 30 morti nelle ultime 48 ore.
La stampa israeliana parla continuamente della opzione militare su vasta scala ed oggi il più diffuso quotidiano del Paese, Yedioth Ahronoth, diffonde una elenco dei movimenti di truppe che vedono lo schieramento di decine di carri armati e batterie di cannoni, posizionati subito a nord di Gaza per dare rinforzo alla fanteria, e corpi del genio già all’interno della Striscia.
Un’analisi condotta da Haaretz sottolinea poi una frase del ministro della difesa Ehud Barak, che una risposta israeliana su larga scala “è più vicina di quello che potete pensare”. Ne è vista una conferma la decisione del capo della Sicurezza egiziana, Omar Suleiman, di rinviare la visita in Israele prevista per la settimana prossima. Fonti egiziane mettono il rinvio in collegamento proprio con la situazione di Gaza.
Fonti della difesa israeliana, citate dal Jerusalem Post, sostengono infine che l’obiettivo dell’operazione non è solo quello di ridurre la minaccia dei lanci di razzi, anche trovandone le fabbriche, ma anche di paralizzare la capacità operativa del governo di Hamas, con la possibilità di un cambio di regime.
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