Si complica per i cristiani il cammino verso le elezioni
Beirut (AsiaNews) - I cristiani libanesi stanno andando divisi, quando non in contrasto tra loro, alle ormai prossime elezioni politiche.
La sera del 19 maggio c'è stata una dura replica, " menzogne, un tessuto di menzogne ", da parte del gruppo Kornet Chehwane, che riscuote la fiducia del patriarca maronita Nasrallah Sfeir, alla campagna lanciata da alcuni mezzi di comunicazione per sostenere che " i cristiani hanno giocato un ruolo essenziale nella lotta per l'indipendenza, ma ora non saranno in grado di far fruttare la loro vittoria, a causa di una legge elettorale che finirà col ricondurre in Parlamento gli stessi che ci sono ora ". Costoro tendono anche ad insinuare che il patriarca, la Chiesa ed il gruppo Kornet Chehwane hanno " tradito i cristiani ".
Kornet Chehwane, in un comunicato diffuso al termine di una riunione tenuta nella sede dell'arcivescovo maronita di d'Antelias, presente mons Youssef Bechara, hanno evidenziato come la campagna, condotta da "coloro che hanno legato il loro destino al proseguimento della presenza delle truppe siriane in Libano" stia "acuendo le suscettibilità confessionali a livelli mai visti neppure durante la guerra".
"L'opposizione cristiana e musulmana - prosegue il comunicato - non perderà le elezioni, ma le vincerà, quale che sia la legge elettorale" e Kornet Chehwane "conta sul gioco delle alleanze per rimediare ai guasti della legge elettorale, come dimostra ciò che è accaduto a Beirut e nello Chouf". Ciò malgrado il fatto che l'alleanza tra i movimenti sciiti Hezbollah e Amal nel sud, e quella stretta nelle montagne dello Chouf e a Beirut tra Partito socialista progressista (Psp) del leader druso Walid Jumblatt, Forze libanesi (Fl) cristiane e movimento Mostaqbal (Futuro) della famiglia dello scomparso ex premier sunnita Rafik Hariri, sembrano convinte di poter battere qualsiasi avversario. Lo stesso patriarca Sfeir era intervenuto nei giorni scorsi per smentire decisamente le voci circolanti su alcuni giornali e riguardanti lui stesso e su alcuni componenti di Kornet Chehwane , denunciando che lo scopo di tali voci è " dividere, più che riunire " e sostenendo che Kornet Chehwane ha invece fatto tutto ciò che poteva fare e che i risultati avuti erano " buoni".
Dal canto suo il generale Aoun, che ha dichiarato di voler collaborare con il patriarca Sfeir, ha avuto un lungo incontro con Samir Geagea, comandante delle Forze libanesi, che ha visitato nella sua cella al ministero della difesa, e con l'ambasciatore degli Stati Uniti Jeffry Filtmann. (YH)