Si celebra anche in chiesa l’inizio dell’Anno del maiale
Ho Chi Minh City (AsiaNews/EDA) – Domani, 17 febbraio, il Vietnam celebra l’ingresso del nuovo anno, che sarà "Dinh Hoi” (anno del maiale). La celebrazione cade un giorno prima di quella cinese. Il capodanno è fondamentalmente una festa familiare, che vede riuniti attorno all’altare degli anziani i membri viventi della famiglia, vicini e lontani dello “Hô” (la Grande famiglia).
Nessuna delle grandi religioni del Vietnam è rimasta insensibile a quella che oggi più che mai in Vietnam è la principale festa annuale. In effetti, oltre a compiere i riti domestici, in questi giorni i vietnamiti di ogni fede religiosa non mancano di recarsi ai rispettivi luoghi di culto: pagode, chiese, templi, santuari di ogni credenza. Anche la Chiesa cattolica ha integrato nella sua liturgia i riti e il significato della principale festa tradizionale, quella appunto dell’inizio del nuovo anno lunare, il Tet.
Interrogato da un giornalista di Radio Free Asia, una abitante del quartiere di Tân Dinh di Ho Chi Minh City che dichiara di praticare solo il culto degli anziani ha detto che, durante i giorni del Tet, andrà alla pagoda Vinh Nghiem, nel suo quartiere. Nello stesso quartiere, la chiesa di Tan Dunh, sempre affollata nei giorni di Natale, accoglierà numerosi fedeli per la messa che a mezzanotte segnerà la fine dell’Anno del cane e l’inizio di quello del maiale. Un po’ dappertutto, in Vietnam, i cattolici si riuniranno per la messa speciale che segna l’inizio del nuovo anno lunare.
Nelle diocesi, la maggior parte dei vescovi ha già fatto gli auguri ai fedeli, spesso con brevi lettere pastorali. Ognuno di loro ha sottolineato che la realizzazione delle speranze per il nuovo anno dipende dalla misericordia di Dio. Hanno anche chiesto ai fedeli di fare del giorno di inizio anno un giorno di preghiera.
Il cardinale di Saigon Jean-baptiste Pham Minh Man ha suggerito di pregare, quel giono, per i sacerdoti, perché siano testimoni fedeli, viventi secondo l’Eucaristia che essi celebrano e della Parola di Dio che hanno il compito di trasmettere. L’arcivescovo di Hanoi, Ngo Qiang Kiet, nel suo messaggio di auguri enumera i doni di Dio ricevuti nel corso dell’anno passato a partire dalla guarigione del cardinale Pham Dinh Tung, ritenuto in pericolo di vita. Per l’anno prossimo egli spera che i fedeli si impegnino sul cammino dell’amore di Dio e del servizio. Il vescovo di Thanh Hoa, Nguyên Chi Linh, li ringrazia del loro aiuto, chiede di pregare per la diocesi e segnala l’esistenza di alcuni bisogni ancora non soddisfatti, come la restaurazione dell’episcopio, la costruzione di un ufficio diocesano ad Hanoi, l’edificazione di un centro di pellegrinaggio a Cua Bang,, luogo ove in passato sbarcò il missionario Alessandro di Rodi, uno dei padri dell’evangelizzazione del Paese. Il vescovo di Quy Nhon, mons. Nguyen Soan, infine, sviluppa il simbolismo del maiale che con la sua morte si rende utile agli uomini e suggerisce di meditare sul mistero della redenzione.
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