Si apre oggi il primo Sinodo dei cattolici di rito latino del Caucaso
Tbilisi (AsiaNews) - La comunione nella Chiesa, la formazione dei fedeli e il ruolo dei laici sono i temi centrali sui quali si apre oggi pomeriggio a Tbilisi, in Georgia, il primo Sinodo dell'Amministrazione apostolica del Caucaso per i Latini, che coinvolgerà pure la comunità Assiro-Caldea. Il Sinodo riunirà tutti i sacerdoti, i rappresentanti delle comunità religiose e 56 laici in rappresentanza delle comunità parrocchiali (in totale 84 persone), per due sessioni residenziali: la prima sessione dal 4 all'8 settembre e la seconda dal 5 al 9 novembre.
La prima sessione dei lavori sarà inaugurata oggi alle 17 con una solenne celebrazione, nella chiesa di S. Maria Assunta in Tbilisi.
Nella lettera pastorale "Sinodo: Camminiamo assieme", con la quale, nel novembre 2005, il vescovo padre Giuseppe Pasotto aveva convocato l'assemblea, si indicavano due direzione sulle quali sviluppare i lavori: dire grazie e guardare in avanti.
"Vogliamo dire un grazie al Signore vi si leggeva tra l'altro - per i vari missionari che nei secoli passati, tra mille difficoltà, hanno predicato il vangelo e testimoniato la carità. Vogliamo ricordare tutti i sacerdoti georgiani che hanno accolto la chiamata diventando pastori, dando un impulso ammirevole alla vita delle comunità, specialmente durante il periodo della persecuzione comunista. Guardiamo con gratitudine a quelle figure, conosciute e non conosciute, che anche nei momenti difficili non hanno avuto paura di testimoniare la loro fede e la loro appartenenza alla Chiesa cattolica: vogliamo portare con gratitudine al Signore la testimonianza di tutte quelle persone, specialmente donne, che, quando mancavano i sacerdoti, hanno trasmesso e mantenuto la fede cattolica nelle proprie famiglie".
"Tutto questo è stato la base del cammino della nostra Chiesa di questi ultimi 10 anni".
E "anche in questo ultimo periodo non sono mancati problemi. Ripartire è sempre difficile, ma c'è stato in tanti entusiasmo e spirito di dedizione, amore a questa terra e alle comunità che la abitano". Il documento ricordava le tante iniziative, sottolineando in particolare che "in questi anni si è rafforzata, o è stata incominciata, la cura pastorale regolare delle comunità di: SS Pietro e Paolo in Tbilisi, Natività di Maria in Vale, S. Giuseppe in Arali, S. Giuseppe Lavoratore in Ude, Regina del Rosario in Akhalzike, S. Cuore a Xisabavra, Maria Assunta in Tbilisi, Gesù Re dell'Universo in Akhalsceni, dello Spirito Santo in Batumi, Maria Immacolata in Kutaisi, Sacra Famiglia in Gori, Gesù Misericordioso in Vargavi, Ivlita, Borjomi, Shroma, Osurgheti, Ciatura, Benara, Abastumani, Sanavardo, Mtisziri, Xisabavra della regione di Kakheti".
Il Sinodo, scriveva ancora padre Pasotto, oltre che ricordare, vuole "guardare in avanti", ricordando che "la meta del nostro cammino è la santità".
"In fondo l'obiettivo primo del Sinodo è pregare e riflettere per cercare come meglio arrivare assieme, cioè come Chiesa, alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità. Questo significa però essere anche molto concreti. Il Sinodo deve condurci a fare delle decisioni e ad assumerci degli impegni di fronte a dei problemi che dovremmo individuare e ai quali dovremmo rispondere proprio con qualche scelta condivisa da tutti". La lettera in proposito indica "alcune direzioni su cui potremmo interrogarci". "Ci impegniamo ad essere Chiesa in ascolto: possiamo riflettere sulla necessità dell'ascolto della Parola, la catechesi, la formazione di tutti i laici e sul modo di vivere l'ecumenismo. Ci impegniamo ad essere Chiesa in preghiera: possiamo riflettere sulla nostra liturgia e sulle iniziative spirituali. Ci impegniamo ad essere Chiesa che agisce: possiamo riflettere sull'impegno nel sociale, nella cultura, nella politica, nella famiglia, nell'attenzione verso i più poveri, sullo sviluppo delle Caritas locali, sul volontariato".
28/08/2021 11:15
13/12/2021 08:56