Si allarga l'influenza aviaria, nuova vittima in Thailandia
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) Nuova vittima dell'influenza aviaria in Thailandia, mentre si hanno notizie di contagi nel pollame domestico in Cina, in Vietnam e in Russia.
Thaksin Shinawatra, premier thailandese, ha confermato che un uomo di 48 anni, abitante nella provincia di Kanchanaburi, a ovest di Bangkok, è morto per il letale virus H5N1. E' stato infettato ha spiegato perché ha ucciso un pollo malato, che ha poi mangiato. L'uomo le cui prime analisi non avevano confermato la malattia - è il 13mo morto nel Paese dal 2003. Ma l'ultimo decesso risaliva a ottobre 2004. 21 delle 76 province sono in quarantena. E' in atto una massiccia vaccinazione dei volatili domestici, in attesa del prossimo inverno quando si prevede cresca il rischio di contagio.
Il virus è considerato endemico in tutto il sud est asiatico. La situazione è aggravata secondo York Chow, segretario per il settore Salute, benessere e alimentazione nel governo di Hong Kong in quanto i Paesi poveri non hanno le strutture né i mezzi per svolgere periodici test per monitorare la situazione. Cina, Giappone e Hong Kong sostiene Chow hanno i migliori centri di analisi dell'Asia, ma altri Stati "potrebbero non accertare con sufficiente rapidità il contagio dell'influenza aviaria". L'esperto ha anche criticato i Paesi che hanno una assistenza sanitaria pubblica carente, poiché il malato, "quando viene ricoverato in ospedale, non ha il denaro per pagare le analisi e magari chiede ai medici di venire curato nel modo più economico".
In tuttoilContinete proseguono le iniziative di prevenzione, ma ci sono anche nuove notizie di contagio.
Taiwan. Il 14 ottobre fu fermato un carico di polli di contrabbando provenienti dalla Cina e contagiati dal micidiale virus. Gli animali, trasportati da un cargo con bandiera panamense, furono tutti abbattuti.
Cina. Nuova epidemia tra i polli nel villaggio di Tengiaying, vicino a Hohhot, capitale della Mongolia Interna, dove sarebbero morti 2.600 polli. Fonti ufficiali ripetono che "l'epidemia è sotto controllo". Risulta che sono stati abbattuti tutti i volatili della zona ed è istituita quarantena per un raggio di 3,5 km. Preoccupazione da parte di Aphaluck Bhatiasevi, portavoce a Pechino per l'Organizzazione mondiale della sanità, che ritiene necessarie "ulteriori misure per aumentare la sorveglianza a livello locale". In Cina, l'ultimo focolaio di cui si aveva notizia risaliva ad agosto, quando 133 uccelli morirono e 2.475 furono abbattuti vicino a Lhasa, capitale del Tibet.
Vietnam. Nel Paese colpito con più durezza dal morbo, questa settimana sono state soppresse 180 anatre in una fattoria in provincia di Bac Lieu, nel delta del Mekong; altre 400 circa erano già morte per la malattia. E' il primo contagio nel pollame domestico riscontrato da luglio. Dal 2003 in tutta l'Asia sono morte 61 persone, 41 nel solo Vietnam (nel Paese sono stati accertati 91 malati). Già vaccinati 56 milioni di polli su 156 milioni previsti e alla Cina sono state ordinate 260 milioni di dosi di vaccino per uccelli. Dallo scorso aprile nello Stato sono stati accertati 22 casi di epidemia tra gli uccelli di 10 province e 14.400 polli sono morti o sono stati abbattuti.
Indonesia. Rivelati oggi 2 sospetti casi di persone ammalate padre e figlio ricoverate a Jakarta. Sono in corso le analisi. Le autorità sanitarie sottolineano che nel Paese ci sono stati pochi casi accertati. Ma ci sono stati anche ben 85 casi sospetti di persone contagiate, mai confermati.
Israele e Giordania. Funzionari dei 2 Stati si sono incontrati oggi per coordinare gli interventi contro il contagio. Le 2 Nazioni spiega Silvan Shalom, ministro degli Esteri d'Israele vogliono unire gli sforzi contro il contagio, che si prevede arriverà presto in Medio Oriente.
Russia. Uccelli infetti sono stati trovati in ben 6 fattorie del villaggio di Yandovka, contea di Tula, circa 220 km a sud di Mosca. Nei pressi c'è un lago, meta normale di anatre selvatiche. Ucciso tutto il pollame del villaggio e istituita una stretta quarantena: gli abitanti possono allontanarsi solo per "emergenze". Il virus era già stato accertato da giorni in varie zone della Siberia. Ma è la prima volta che si manifesta oltre i monti Urali, che sono confine tra la Russia asiatica e quella europea. (PB)