Sharm el-Sheikh blindata: al via due giorni di summit per l’Iraq
Sharm el-Sheikh (AsiaNews/Agenzie) – In una Sharm el-Sheikh blindata prende il via oggi la prima di due conferenze, “parallele, ma indipendenti”, volte a studiare piani per la ripresa economica e il ripristino della sicurezza in Iraq. Oggi, 3 maggio, è previsto il lancio dell’International Compact for Iraq (ICI), iniziativa co-presieduta da Nazioni Unite, e Baghdad, con l’appoggio della Banca Mondiale; l’incontro internazionale, che prevede la partecipazione di membri del G8 e dell’Unione Europea, dovrà approvare un piano quinquennale per lo sviluppo economico e la sicurezza del Paese.
Il secondo summit domani, 4 maggio, vedrà protagonisti i ministri degli Esteri dei Paesi confinanti l'Iraq, nel tentativo di promuovere maggiore integrazione politica ed economica nella regione. L’invito è stato allargato anche ad altre delegazioni occidentali. In questo scenario, grande attesa è riservata al possibile incontro tra i delegati di Siria, Iran e Stati Uniti tutti presenti sul Mar Rosso. Ma nessuno spera in un miracolo. Se da un canto il Segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, si è detta disponibile ad affrontare con Teheran “ogni questione mi venga posta”, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha tenuto a ribadire che sarebbe uno “sbaglio” per Washington pensare che si possa negoziare sul programma nucleare iraniano. L’eventuale incontro bilaterale sarebbe il primo dal 1979, dopo la vicenda degli ostaggi all'ambasciata Usa di Teheran e la rottura dei rapporti diplomatici.
La preparazione dei due summit, “paralleli, ma indipendenti”, come ha sottolineato il ministro degli Esteri iracheno, ha comportato un consistente aumento delle misure di sicurezza in tutta la regione, e ai check-point del Sinai i controlli sono molto più severi. Per scongiurare possibili attentati, di cui Sharm è stata più volte obiettivo in passato, le forze di sicurezza hanno anche deciso di allontanare molti degli egiziani che normalmente popolano la cittadina. Autorizzati a restare solo coloro che hanno la residenza a Sharm el-Sheikh, e i lavoratori con regolare contratto.