Sharm El Sheikh: nuovi sospetti, decade la pista pakistana
Si cercano membri di una cellula egiziana collegata ad Al Zarqawi. Molte le somiglianze con l'attentato di Taba lo scorso ottobre.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) Gli investigatori egiziani hanno trovato collegamenti fra l'attentato kamikaze di Sharm El Sheikh e quello, lo scorso ottobre, di Taba, sempre nel Sinai. Decadono quindi i sospetti prima caduti su 6 pakistani i cui passaporti erano stati trovati in un albergo. La pista ora prevalente è quella delle cellule egiziane di Tawid Al Jihad, l'organizzazione capeggiata dal terrorista giordano Al Zarqawi. Un ufficiale della polizia egiziana ha dichiarato che "è molto probabile che le ultime esplosioni a Sharm el Sheikh e quelle di Taba siano strettamente collegate". Secondo dati del ministero della Sanità egiziano, sabato scorso sono morte 67 persone, di cui 16 stranieri; almeno 34 i morti di Taba. Le dinamiche, le tempistiche e il tipo di esplosivo dei due attentati si assomigliano molto. Anche il ministro degli interni egiziano Habib Al Adly sostiene che vi siano collegamenti fra i due attentati.
La polizia egiziana, sta stringendo il cerchio delle indagini su 4 beduini del Sinai: Moussa Badran, Ihab Mohamed Rabia, Osama Al Nakhlawi e Khaleid Musaid. I sospetti cadono soprattutto su Moussa Badran, che secondo la polizia potrebbe essere stato il conducente del camion che è scoppiato al Ghazali Garden hotel. Un familiare di Badran ha affermato che il parente ricercato è scomparso dopo le esplosioni. La polizia sta conducendo analisi del Dna sui resti dei corpi degli attentatori e sulle famiglie sospettate.
Delle 3 rivendicazioni giunte finora, quella di Tawhid Al Jihad, giunta ieri, è ritenuta dagli inquirenti relativamente attendibile, poiché comparsa su un sito web spesso utilizzato dall'ala irachena di Al Qaeda.