Shanxi: 33 vittime nell'esplosione di una miniera
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Una violenta esplosione in una miniera di carbone nello Shanxi ha provocato 33 vittime. Ieri sera al momento dello scoppio erano 71 i minatori presenti nella cava di Nanlou, vicino alla città di Yangquan. L'esplosione ha ucciso sul colpo 28 minatori, mentre altri 5 sono morti durante le operazioni di soccorso. Salvi gli altri 38 lavoratori.
L'incidente della scorsa notte va ad aggiungersi ad una lunga lista di tragedie: l'ultima non più tardi di due settimane fa, quando 166 minatori sono morti in una miniera dello Shaanxi, il più grave incidente in Cina negli ultimi 44 anni. In ottobre un'altra esplosione, causata da una fuga di gas, ha ucciso 148 minatori nella provincia dell'Henan.
Secondo l'agenzia di stato Xinhua, che riporta fonti locali della sicurezza sul lavoro, la miniera di Nanlou produce 150 mila tonnellate di carbone all'anno ed "era in regola" con le licenze governative. La Cina, il più grande produttore e consumatore di carbone al mondo, negli ultimi anni ha aumentato in maniera significativa la produzione di carbone, per soddisfare la crescente domanda di energia causata dal rapido sviluppo economico. Minatori ed esperti del settore affermano che per soddisfare le richieste di energia vengono sacrificate molte vite: ogni anno più di 7 mila lavoratori muoiono nelle miniere di carbone cinesi, considerate le più pericolose al mondo.
Attivisti per i diritti del lavoro smentiscono le cifre ufficiali: essi affermano che le vittime sarebbero 20 mila all'anno. Molti incidenti non vengono denunciati per evitare la chiusura delle miniere e il pagamento delle multe.
L'elevato numero di incidenti nelle miniere cinesi sottolinea le misere condizioni dei lavoratori in un paese che, definendosi comunista, non consente sindacati autonomi o contrattazioni collettive per i lavoratori.