Shandong, 261 leader protestanti arrestati: 21 condannati a 3 anni di lager
La polizia ha compiuto un raid contro una riunione di pastori protestanti non ufficiali, riuniti per un aggiornamento pastorale. I 21 membri più influenti del gruppo sono stati condannati ai lavori forzati, mentre gli altri sono tornati liberi.
Linyi (AsiaNews) – La polizia della provincia orientale dello Shandong ha arrestato in un raid 261 leader protestanti delle "chiese domestiche" cinesi: di questi, i 21 più autorevoli sono stati condannati a pene che vanno dai 15 mesi ai 3 anni di lavori forzati. Lo riporta la China Aid Association (Caa), organizzazione non governativa che opera per il rispetto della libertà religiosa in Cina.
L’arresto di massa è avvenuto nel distretto di Hedong, nei pressi della capitale provinciale Linyi, lo scorso 7 dicembre. Il gruppo di pastori protestanti era riunito per un aggiornamento pastorale: la polizia ha interrotto l’incontro ed ha accusato i presenti di “essere membri di un gruppo demoniaco”.
La maggior parte dei fermati è stata rilasciata dopo poche settimane, ma alcuni giorni fa i 21 leader più importanti del gruppo sono stati inviati in un campo di “rieducazione tramite il lavoro”. Secondo i familiari, la polizia si è rifiutata di fornire il nome o l’ubicazione dei campi.
La Cina considera il cristianesimo protestante una delle 5 religioni accettate nel Paese, ma impone ai suoi fedeli la registrazione nel Movimento delle tre autonomie, una sorta di denominazione cristiana ufficiale voluta da Mao Zedong. In questo gruppo rientrano circa 10 milioni di fedeli, mentre i protestanti non ufficiali - che si radunano in “chiese domestiche” non registrate, sono circa 50 milioni.
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