Sfeir: è ora di voltare pagina e di affrontare la nuova situazione
Beirut (AsiaNews) Evitando di farsi coinvolgere nelle polemiche di chi critica i vescovi maroniti per l'indiretto appoggio dato al governo Siniora, il patriarca Nasrallah Sfeir ha ammonito sulla necessità di "voltare pagina rispetto al passato" e di affrontare "seriamente la nuova situazione nella quale ci si trova".
La difesa dell'attuale governo libanese era stata presa dai vescovi nella loro riunione di mercoledì scorso e motivata col timore che una eventuale caduta dell'esecutivo portasse con sé un rinvio a tempo indeterminato del processo internazionale per l'assassinio dell'ex premier Rafic Hariri. I presuli avevano così criticato chi mirando a far cadere il governo finiva col servire interessi di altri Paesi.
"Nessuno ha detto ieri il card. Sfeir nel corso della messa celebrata a Bkerke può sfuggire alle sue responsabilità ed in particolare coloro che sono stati posti dal popolo in posti di responsabilità". Il patriarca ha paragonato il Libano ad una grande famiglia. "Se i suoi figli si allontanano gli uni dagli altri per ragioni che non sono un segreto per nessuno, il risultato sarà ancora rovina e distruzioni. Nessuno in questo Paese ha proseguito ignora fino a che punto abbiamo bisogno di voltare la pagina di un passato odioso, di fronteggiare seriamente ed in modo solidale alle nuove circostanze e di adottare misure efficaci, capaci di far uscire il Libano dal suo torpore e di frenare l'emigrazione dei giovani, che rappresentano il futuro del Paese".
In difesa dell'intervento dei vescovi e della loro "equidistanza" hanno parlato i deputati Boutros Harb e Georges Adwan, che sono stati ricevuti dal patriarca dopo la celebrazione della messa. Harb ha insistito sul fatto che le prse di posizione di Bkereke sono "nazionali". "Senza l'appello dei vescovi maroniti ha sostenuto dal canto suo Adwan nel 2000, la rivoluzione dei Cedri non sarebbe avvenuta; senza la riconciliazione della Montagna con Walid Joumblatt, l'accordo con in questa regione non esisterebbe; senza la presa di posizione sulla legge lettorale del 2000, le elezioni non sarebbero state quelle che sono state". Quando il patriarcato prende posizion, ha concluso, "è per avvertire di un pericolo