Sfeir: l’ostinazione delle due parti politiche può portare il Paese alla rovina
Il cardinale chiede di abbandonare l’atteggiamento di totale indisponibilità che ognuna delle parti ha nei confronti dell’altra. Oggi a Beirut arriva l’inviato francese, con l’obiettivo di dar vita ad una seconda tornata di colloqui.
Beirut (AsiaNews) – “L’inflessibilità e l’ostinazione” delle parti politiche libanesi, che restano ferme sulle proprie posizioni e non fanno alcuna concessione potrebbero portate il Paese alla rovina. E’ il monito che il patriarca maronita Nasrallah Sfeir è tornato a rivolgere, ieri, ai partiti, mentre continuano le polemiche sul voto per rimpiazzare i parlamentari scomparsi, ed in particolare per Metn, ove è sceso in campo Amin Gemayel, ex presidente della Repubblica e padre di Pierre, il deputato ucciso il 21 novembre. Senza intervenire direttamente sulla questione delle candidature, il patriarca ha chiesto ai parlamentari a prevenire ulteriori divisioni sulla scena politica libanese “piuttosto che contribuire a creare ulteriori contrasti”.
L’intervento del cardinale è parte di una riflessione dedicata al problema della famiglia. “La nazione – ha detto – che è la grande famiglia, subisce i medesimi danni distruttivi che ha la famiglia quando ognuno dei gruppi che la compongono si intestardisce e rifiuta di cambiare parere, anche a costo dello smantellamento della patria e della sua distruzione. Quando ogni frazione si blocca sulle sue posizioni, rifiutando di allontanarsene, questo non è un buon segno”, mentre “la nazione merita da noi un po’ di umiltà e concessioni per realizzare l’interesse comune”.
Realizzare una nuova riunione di dialogo tra le parti politiche, dopo quella della settimana scorsa a Celle Sain-Cloud, è l’obiettivo che si pone l’emissario francese Jean-Claude Cousseran, l’arrivo del quale a Beirut è previsto per oggi. Proprio a Cousseran, nel corso dei suoi colloqui a Damasco, secondo fonti francesi citate da As Safir, sarebbe stato chiesto “un chiaro riconoscimento francese dell’influenze e dell’interesse della Siria in Libano”. (PD)
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