Sfeir torna a criticare le interferenze straniere
Beirut (AsiaNews) – Mentre l’avvicinarsi della conferenza di Parigi dei Paesi donatori sembra far crescere le manovre dell’opposizione contro il governo di Fouad Siniora e quelle della maggioranza per allargare il suo consenso internazionale, il patriarca maronita Nasrallah Sfeir è tornato a criticare le interferenze straniere nella vita del Paese dei Cedri. Il cardinale, nel corso della messa celebrata a Bkerke ha paragonato il Libano ad una famiglia. “Tutti coloro che appartengono realmente a questa famiglia – ha detto – hanno il dovere di dispiegare il massimo degli sforzi per allontanare i motivi di contrasto e di dissenso. Quando degli stranieri si infiltrano nella famiglia nazionale, le tensioni e i vortici divengono onnipresenti”.
Dopo il rito, il card. Sfeir ha ricevuto una delegazione dell’Unione cristiana democratica del Libano, presieduta dal deputato Nehmetallah Abi Nasr, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa presa dai vescovi libanesi per trovare una piattaforma comune tra i politici maroniti, attualmente divisi tra governo ed opposizione. Il patriarca ha espresso la speranza che la situazione libanese “possa migliorare a beneficio di coloro che sostengono il Paese in modo disinteressato”, ma non ha voluto parlare dei risultati fin qui avuti dall’iniziativa politica dei vescovi, ai quali ha rinviato.
Il patriarca Sfeir è tornato ad esprimere la sua preoccupazione a causa delle notizie sulla crescita del numero dei giovani libanesi cristiani che vogliono abbandonare il Paese, a causa dell'aggravarsi della crisi politico-sociale.
Nel frattempo proseguono i preparativi della conferenza di Parigi, convocata dai Paesi donatori per il 25 gennaio, che ha lo scopo di organizzare gli aiuti per il Libano, per farlo uscire dalla crisi economica che lo devasta. In vista della conferenza, alla quale è prevista la partecipazione anche del segretario dell’Onu, Ban Ki Moon, il primo ministro libanese Siniora ha iniziato domenica una visita in alcuni Paesi arabi, cominciata in Oman e Kuwait, mentre il deputato Saad Hariri, leader della maggioranza, ha avuto un incontro con il presidente francese Jacques Chirac, a Parigi. Chirac ha affermato il suo appoggio alla politica finanziaria del governo.
Sul fronte opposto, il presidente del Parlamento Nabih Berri, ha criticato la conferenza di Parigi, definendola “la conferenza che tende ad impoverire il Libano” ed ha nuovamente attaccato la politica del governo, considerato illegittimo dopo le dimissioni dei ministri sciiti.