Sfeir tenta di riunire i cristiani divisi, per un accordo sul nuovo capo dello Stato
Il patriarca maronita, saltato il progetto di una riunione comune dei rappresentanti politici cristiani di maggioranza ed opposizione, vedrà separatamente i due gruppi. L’iniziativa, che si dice spalleggiata dal Vaticano, mira a trovare una soluzione che eviti la “marginalizzazione” dei cristiani.
Beirut (AsiaNews) – Trovare una possibilità di incontro tra i cristiani, politicamente divisi tra maggioranza e opposizione, in vista della elezione del presidente della Repubblica – per prassi costituzionale un maronita – evitando il concreto pericolo della loro “marginalizzazione”. Nasce da qui la “l’ultima decisiva occasione” lanciata dal patriarca maronita, Nasrallah Sfeir, che giovedì e venerdì incontrerà a Bkerke i rappresentanti politici cristiani di opposizione e maggioranza.
Nel progetto del patriarcato, che in Libano si dice essere spalleggiato dal Vaticano, l’incontro avrebbe dovuto vedere insieme tutti gli esponenti cristiani, ma entrambi i gruppi hanno avanzato obiezioni ad una riunione comune.
Domenica, il card. Sfeir aveva sostenuto che l’elezione del presidente della Repubblica va affrontata seriamente e “con grande consapevolezza”, in quanto si tratta di un incarico che merita la massima considerazione e perché un suo degrado si rifletterebbe in quello di tutte le istituzioni. E’ questo quadro che il patriarca sottolineerà per evidenziare la necessità di cercare un consenso in vista della scelta del nuovo capo dello Stato, nel rispetto della Costituzione.
Tutto ciò, nelle intenzioni del capo della Chiesa maronita, sarebbe dovuto confluire in un documento, che entrambe le parti avrebbero dovuto sottoscrivere. Il clima attuale non lo permette, ma resta la speranza che i due incontri separati aprano la via a quella riunione unitaria che era negli auspici. A regnare, al momento, non è l’ottimismo. (PD)
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