Sfeir critica gli "attacchi verbali" che "ai più alti livelli" creano un fossato tra Paesi fraterni
La formazione cristiana degli adulti al centro dell'asssemblea dei patriarchi in corso a Bkerke.
Bkerke (AsiaNews) Da oggi fino a sabato 19 novembre, nella sede del patriarcato maronita, si svolge la 39ma Assemblea ordinaria dei patriarchi e vescovi cattolici del Libano. Il tema principale dell'incontro sarà il potenziamento della formazione cristiana degli adulti. Nel suo discorso di apertura stamane, il patriarca maronita card. Nasrallah Sfeir ha detto che formazione e catechesi sono necessarie più che mai perché costringono la Chiesa a "un maggior risveglio religioso in questo periodo acuto e difficile".
Il patriarca ha ricordato il valore del "Catechismo degli Adulti" definendolo uno strumento "necessario e insostituibile".
Il capo della Chiesa maronita ha anche espresso preoccupazione per l'angoscia che regna in Libano e nella regione. Egli ha fatto un appello al "rinnovamento" della nazione libanese segnata da "imbrogli, compromessi, critiche, fanatismo, aggressività, terrorismo" e ha chiesto ai responsabili civili e religiosi una maggiore attenzione e responsabilità verso la critica situazione politica del paese e verso la povertà che segna molte fasce della popolazione, che rischiano di alimentare "il fondamentalismo e il terrorismo".
Nella sua omelia domenicale a Bkerke il patriarca ha anche fato alcuni accenni allo stile violento di Bashar Assad verso il Libano. Nel suo discorso all'università di Damasco, il leader siriano si era scagliato contro il governo libanese definito "servo dei nemici della Siria". In un riferimento abbastanza chiaro ad Assad, egli ha detto: "L'onda degli attentati in Libano si è un po' ritirata, ma gli attacchi verbali, ingiuriosi fino ai più alti livelli si sono intensificati Questi attacchi sono stati accompagnati da minacce tali da creare un fossato fra coloro che in passato sono stati uniti nella tragedia, nella fraternità, nel vicinato, negli interessi comuni. Che Dio combatta la paura e la collera", viste dal patriarca come i due sentimenti da cui è nata la reazione del presidente Assad.