Sfeir critica chi pone “precondizioni” alla elezione del capo dello Stato
Il patriarca maronita si è riferito alle richieste dell’opposizione, che avanza una serie di richieste per consentire la scelta del nuovo presidente della Repubblica. Appare destinata ad un nulla di fatto la riunione di domani del Parlamento.
Beirut (AsiaNews) - Il patriarca maronita Nasrallah Sfeir contesta le richieste dell’opposizione parlamentare libanese, che pone delle condizione per consentire l’elezione del presidente della Repubblica. “Ma è ragionevole bloccare il presidente e forzarlo a nominare il comandante dell’esercito ed il primo ministro prima di eleggerlo?” ha infatti chiesto il cardinale al termine di una serie di incontri con esponenti politici, sociali e religiosi.
Le parole del patriarca maronita giungono alla vigilia della nuova riunione del Parlamento che dovrebbe tenersi domani e che dovrebbe scegliere il nuovo capo dello Stato. La sessione appare destinata a fallire, come le dieci precedenti, anche se tutti si dicono favorevoli ad eleggere il comandante dell’esercito, Michel Sleiman.
L’opposizione pone però una serie di “precondizione” che vanno dalla formazione di un governo di unità nazionale alla scelta del nuovo comandante dell’esercito, alla durata stessa del mandato presidenziale. E’ contro tale atteggiamento che ha parlato il porporato che ha anche criticato “la chiusura del Parlamento”: per mesi, infatti, il presidente della Camera, Nabih Berri – capo di Amal, movimento di opposizione – si è rifiutato di convocare i deputati.
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