15/11/2007, 00.00
VIETNAM
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Servono politiche che aiutino chi combatte i mali sociali

Operatori e volontari che a Ho Chi Minh City hanno a preso parte alla Giornata del lavoro sociale in Vietnam si sono confrontati sugli interventi a favore di giovani drogati, ragazzi di strada, bambini costretti a lavorare. A loro giudizio, le attività sociali e caritative vengono portate avanti meglio quando si crede in Dio e quindi si servono i fratelli e le sorelle con tutto il cuore.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - In Vietnam servono politiche sociali che mettano gli operatori in grado di affrontare problemi come i giovani drogati, i bambini costretti a lavorare, i ragazzi di strada, la prostituzione. Ed anche il governo dovrebbe provvedere ad una legislazione che aiuti queste concrete attività, specialmente per quello che riguarda gi interventi per i bambini in età scolare.
 
Sono alcune delle valutazioni emerse dalla 12ma Giornata del lavoro sociale in Vietnam, celebrata il 12 novembre. E’ stata un’opportunità per 72 giovani volontari ed operatori sociali che lavorano con i poveri e i bambini che vivono in situazioni difficili per incontrarsi tra loro e scambiarsi esperienze. La Giornata è stata così occasione, per i partecipanti, di sorrisi e lacrime, perché ha reso felici per le esperienze positive ed i buoni risultati realizzati, ma anche tristi per i tanti casi di cattivi comportamenti, di abusi sessuali, di violenze in famiglia ed altro.
 
Than, un operatore sociale volontario, che lavora con giovani drogati, racconta ad AsiaNews che “ci sono molti casi nei quali, dopo il periodo di disintossicazione ed essere tornati nelle famiglie e nelle comunità, tornano a drogarsi. Ciò accade perché vengono discriminati dai vicini, dai membri della loro comunità ed a volte anche da persone di famiglia. Vorrebbero reintegrarsi nelle famiglia e nelle comunità, ma non possono”.
 
“Io – riferisce una operatrice, Hang – lavoro con più di 20 giovani ragazze di 15 o 16 anni che svolgono lavori umili e sono trattate male in famiglia. Molte sono costrette a lasciare la scuola per guadagnare denaro e portare soldi per padri alcolizzati. Così debbono lavorare per 10 o 12 ore al giorno, affamati ed a stomaco vuoto. Io mi confronto con loro e mi occupo di loro, discuto di come trattare i problemi”.
 
Un altro parla della sua esperienza con 30 ragazzi di strada. “Ogni sera, avvicino giovani immigrati, che vivono nei Distretti Uno e Tre di Ho Chi Minh City. Mi rendo conto che i ragazzi hanno bisogno di avere attenzione, di essere amati e curati da adulti e dalle loro famiglie”.
 
In tutti i casi, il sostegno degli operatori serve a rendere i ragazzi più fiduciosi della vita. A giudizio di tutti i partecipanti le attività sociali e caritative vengono portate avanti meglio quando si crede in Dio e quindi si servono i nostri fratelli e sorelle con tutto il cuore.
 
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