Serie di attentati in Iraq: oltre 40 morti e decine di feriti
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - È di almeno 44 morti il bilancio - tuttora provvisorio - di una serie di sparatorie e attacchi bomba, che hanno colpito pellegrini sciiti a Baghdad e un gruppo di agenti di polizia nella città di Hilla, nel centro dell'Iraq. Le esplosioni di oggi, in concomitanza con una delle più importanti festività religiose, hanno causato anche dozzine di feriti. Gli attentati sono un segnale ulteriore del conflitto profondo che vede opposte le varie etnie e confessioni che formano il Paese, un tempo riunite sotto la dittatura del rais Saddam Hussein e ora impegnate in una "guerra" intestina per la spartizione del territorio e delle ricchezze - petrolio e gas naturali - presenti nel sottosuolo (cfr. AsiaNews 10/01/2012 Il conflitto fra sciiti e sunniti, per la divisione confessionale dell'Iraq).
Secondo le prime ricostruzioni, nella capitale Baghdad sarebbero esplosi almeno nove ordigni che hanno investito gruppi di pellegrini, riuniti per celebrare l'anniversario della morte dell'imam sciita Moussa al-Kadhim, pronipote del profeta Maometto. Altri testimoni riferiscono inoltre di una serie di sparatorie, che hanno causato oltre 20 vittime e dozzine di feriti. L'episodio di oggi è solo l'ultimo di una serie di attacchi mirati che hanno preso di mira la comunità sciita irakena negli ultimi giorni: lo scorso 10 giugno a Baghdad, almeno quattro persone sono decedute in seguito a un attacco nei pressi di un santuario.
Nella città di Hilla, nel centro del Paese, due bombe di cui una azionata da un kamikaze, hanno colpito all'esterno di un ristorante, frequentato dalle forze di polizia locali. I morti sarebbero 22 e i feriti 38, alcuni dei quali in gravi condizioni. Altre due autobombe hanno causato quattro vittime nella città a maggioranza sciita di Balad, distante circa 80 km a nord di Baghdad.
Le violenze in Iraq sono diminuite in modo progressivo, dopo il picco registrato negli anni 2006 e 2007. Tuttavia, gli attacchi restano una costante, in special modo nella capitale Baghdad. Fonti ufficiali riferiscono che, nello scorso mese di maggio, un totale di 132 irakeni sono morti in seguito a episodi di violenza in diverse zone del Paese.