25/04/2007, 00.00
CINA - VATICANO
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Sequestrato da oltre un mese un vescovo dello Shaanxi

Mons. Wu di Zhouzhi, ordinato vescovo ufficiale con l’approvazione della Santa Sede, è rifiutato dall’Associazione Patriottica e subisce pressioni perchè abbandoni la diocesi.

Xian (AsiaNews) – Mons. Martino Wu Qinjing, vescovo di Zhouzhi (Shaanxi), è da oltre un mese nelle mani della polizia e dell’Associazione Patriottica (AP). I suoi fedeli affermano che egli è sottoposto a continue sessioni politiche per costringerlo ad abbandonare la sua diocesi.

Secondo fonti locali, il vescovo è stato preso con la forza dalla sua chiesa lo scorso 17 marzo e da allora non si conosce il luogo in cui si trova. È probabile che egli sia tenuto in isolamento forzato a Lintong o Xian, dove viene sottoposto a “sessioni di studio”. Gli è vietato ogni contatto con i suoi fedeli e i suoi preti.

Mons. Wu Qinjing è vescovo della Chiesa ufficiale. Egli è stato consacrato nel 2005 dal defunto arcivescovo di Xian, mons. Antonio Li Duan. Pur essendo riconosciuto dalla Santa Sede, egli non è accettato dall’AP. Per l’organizzazione di controllo, che vuole costruire una Chiesa indipendente da Roma, l’ordinazione di mons. Wu è illegale perché avvenuta sotto il controllo di “forze straniere”.

In realtà l’AP rifiuta mons. Wu perché aveva pronto un altro candidato, più malleabile, che aveva già fatto diversi favori economici all’organizzazione.

In un documento del governo locale, pubblicato con la data del 9 marzo, si afferma che “Wu Qinjing non deve presiedere gli affari della chiesa come vescovo e non deve interferire con l’organizzazione della diocesi”. In esso si afferma che il governo locale “sta educando” il vescovo Wu fin dallo scorso maggio, ma che egli “sfacciatamente continua a portare avanti attività religiose illegali”.

L’anno scorso a settembre, il vescovo era stato sequestrato per alcuni giorni perché “aveva osato” celebrare una messa indossando la papalina episcopale. Le sue celebrazioni sono state di continuo disturbate.

Il documento esige che i fedeli “traccino una linea di divisione” fra loro e il prelato. In realtà i fedeli della diocesi di Zhouzhi – circa 60 mila anime – stimano molto mons. Wu, considerato un vescovo zelante e molto preparato (ha studiato negli Stati Uniti) e stanno cercando vie per liberarlo e riportarlo alla guida della diocesi.

Un sacerdote della diocesi ha detto ad AsiaNews che il giorno di Pasqua in tutte le chiese è stato letto un messaggio che il vescovo prigioniero è riuscito a trasmettere. In esso mons. Wu  si rivolge ai suoi “amati cattolici” chiedendo loro di pregare per la sua liberazione proprio nel tempo in cui si celebra la morte e la resurrezione di Gesù Cristo.

 

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