Seoul rimuove il bando sulla carne Usa, al via la vendita
Il governo permette lo scongelamento di 5.300 tonnellate di carne bovina, in attesa sin dallo scorso ottobre. In risposta, annunciati picchetti di presidio da parte della popolazione, che teme il virus della mucca pazza. Scontri nelle città portuali tra polizia e manifestanti, più di 120 arresti.
Seoul (AsiaNews) – Il governo sudcoreano ha formalmente rimosso il bando sull’importazione di manzo statunitense, in vigore sin dall’epidemia di mucca pazza che ha colpito le mandrie americane nel 2003. La decisione di permettere di nuovo l’ingresso della carne sul mercato, ed il patto di libero commercio siglato da Washington e Seoul, hanno scatenato sin dallo scorso aprile le proteste della popolazione, che teme ripercussioni economiche e soprattutto problemi di tipo sanitario.
Nel corso della giornata, centinaia di manifestanti contrari alla decisione si sono riuniti nelle città portuali della Corea – Busan, Incheon e Suwon – per cercare di bloccare l’arrivo della carne. La polizia si è scontrata con i dimostranti, e ne ha arrestati più di 120. Scontri violenti anche a Seoul, durante una marcia contro il governo.
Tuttavia, la rimozione del bando permette di sbloccare le 5.300 tonnellate di manzo americano, congelate lo scorso ottobre e già sul suolo coreano, che ora saranno ispezionate e vendute. Secondo il ministero sudcoreano dell’Agricoltura, i primi stock saranno in vendita già dal pomeriggio di oggi. In risposta, alcuni gruppi contrari alla liberalizzazione del commercio della carne hanno annunciato picchetti di presidio in tutti i siti di stoccaggio del Paese.
La violenta protesta ha colpito con forza il nuovo governo di Seoul, guidato dal conservatore Lee Myung-bak. Dopo le numerose manifestazioni, Lee è stato costretto ad effettuare un rimpasto di governo ed è arrivato a scusarsi pubblicamente per la decisione. Il patto è stato rinegoziato con gli Stati Uniti, che hanno accettato di non inviare carne proveniente da animali con più di 30 mesi, il limite in cui è più probabile il contagio del virus della mucca pazza.
Vedi anche