Seoul proibisce a Hwang Woo-suk nuove ricerche sugli embrioni umani
Seoul (AsiaNews) – Oggi il governo sud-coreano ha respinto la richiesta avanzata da Hwang Woo-suk di riprendere la ricerca sulle cellule staminali umane. Lo rivela il Korea Times, sottolineando che la decisione di Seoul potrebbe segnare la fine delle speranze per il discusso scienziato, famoso per la sua battaglia sulla clonazione umana.
Nel 2006 la Corea del Sud ha bloccato le sue ricerche cellulari dopo le falsificazioni dei risultati ottenuti dal “pioniere della clonazione”: il veterinario, un tempo “eroe nazionale”, è caduto in disgrazia dopo che la comunità scientifica internazionale e l’Università di Seoul hanno smascherato i risultati delle sue ricerche sulle cellule staminali embrionali, del tutto falsificati in laboratorio per dare l'impressione di essere riuscito a clonare cellule sane da malati affetti da patologie al momento incurabili. La decisione odierna del governo segna un’ulteriore sconfitta per Hwang Woo-suk, impegnato a ristabilire l’onore perduto.
“Abbiamo deciso di non approvare la richiesta avanzata dal Suam Biotechnology Institue (SBI) di iniziare ricerche sulle cellule staminali di embrioni umani per scopi terapeutici”, ha dichiarato il Ministro della Sanità e Welfare, spegnendo le speranze dell’istituto di ricerca fondato nel 2006 dal dottor Hwang. “Vi è ancora in corso un processo a carico dello scienziato – aggiunge il ministro – per violazione delle leggi nazionali sulla bioetica”, per colpa delle quali egli è stato “espulso dalla scuola e bandito dall’insegnamento”. Il ministero ribadisce infine il rispetto dell’opinione espressa dal Comitato Nazionale di Bioetica, secondo il quale non va concessa la possibilità allo scienziato di riprendere le ricerche sulle cellule staminali.
Nonostante tutto continuano gli studi e gli esperimenti – in forma privata – del “pioniere della clonazione” e del suo team, che di recente avrebbero annunciato di aver ottenuto “tre copie identiche a livello genetico” di un cane morto anni fa. Egli afferma che l’uso delle cellule staminali avrebbe conseguenze positive nel trattamento di malattie quali infarti, Alzheimer e Parkinson. La ricerca sulle cellule staminali degli embrioni ha scatenato in tutto il mondo accesi dibattiti, che coinvolgono l’etica, la scienza e il diritto alla vita a qualunque stadio. Ferma la posizione della Chiesa cattolica in materia, che ha sempre ribadito di considerare gli embrioni come un essere umano a tutti gli effetti.