Seoul invasa da manifestazioni nel Giorno della Liberazione
Nel giorno che ricorda la fine dell'imperialismo giapponese, una miriade di manifestazioni pro e contro la Nord Corea, pro e contro gli Usa, tutti contro il Giappone.
Seoul (AsiaNews) Progressisti, conservatori, sindacati, studenti, nazionalisti hanno invaso il centro città per manifestare sui diversi problemi politici del momento. Approfittando della festa nazionale di ieri, che segna la fine della II Guerra mondiale e l'indipendenza dal dominio giapponese, i vari gruppi hanno fatto cortei e lanciato slogan contro gli Usa, per la Corea del Nord, a favore degli Usa, contro la Corea del Nord; contro il Giappone; contro le politiche economiche e sociali del governo.
Nel pomeriggio di ieri, migliaia di persone hanno sfidato la pioggia nel quartiere centrale di Kwanghwamun protestando contro le sanzioni economiche che gli Stati Uniti vogliono imporre alla Nord Corea, chiedendo a Seoul di sostenere le risicate finanze dell'inquieto vicino. Alla manifestazione hanno partecipato circa 7 mila persone, in maggioranza appartenenti al gruppo civico progressista "Solidarietà per l'Unificazione" e al gruppo "Hanchongnyon", una coalizione di sinistra di diverse associazioni di studenti universitari.
Anche i membri di uno dei due maggiori sindacati coreani, il Kctu, hanno partecipato alla manifestazione a Kwanghwamun, ma essi hanno fatto un incontro per conto loro, criticando il governo per le violenze esercitate contro gli operai a Pohang durante uno sciopero il mese scorso, in cui un operaio di una ditta di costruzioni è morto. I sindacati hanno anche gridato slogan contro i negoziati fra Sudcorea e Stati Uniti per la nascita di una zona di libero scambio, e contro l'espansione della presenza dei soldati americani nella base di Pyongtaek, nella provincia di Kyonggi. Il tutto all'insegna dell'anti-militarismo. Oh Jong-ryul, leader di "Solidarietà per l'Unificazione ha speigato: "Riunificarci con i nostri fratelli del Nord, far ritirare le truppe Usa dalla Corea, vigilare sul crescente militarismo giapponese, per noi sono i temi più importanti".
I conservatori non sono rimasti indietro. Una coalizione di diversi gruppi, guidati da Right Korea, ha tenuto una manifestazione davanti al municipio della capitale, chiedendo un rafforzamento della presenza americana e approvando la collaborazione economica fr Seoul e Washington per una zona di libero commercio. Bong Tae-ho, capo di Right Korea , criticando la politica del presidente Roh Moo-hyun, ha detto: "Questo non è il tempo per discutere una riduzione delle truppe, mentre la Nord Corea lancia missili nelle nostre acque territoriali. È invece il tempo di guardare a vie per rafforzare la nostra alleanza con gli Usa".
Altre manifestazioni si sono tenute davanti all'ambasciata giapponese. Circa 3 mila persone hanno chiesto che Tokyo domandi perdono per le atrocità commesse durante la Seconda guerra mondiale e ricompensi i figli delle vittime della guerra. Altri gruppi hanno invece espresso la loro ira contro il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi, che proprio ieri si è recato in visita al santuario Yasukuni, per rendere omaggio ai caduti giapponesi della guerra, fra cui vi sono anche persone condannate per crimini di guerra. Altri anno gridato slogan contro il tentativo di cancellare i crimini di guerra dai libri di testo in Giappone. La manifestazione è stata organizzata dall'Associazione per le vittime delle guerre nel Pacifico, formata da familiari delle vittime coreane nella Seconda guerra mondiale.
Le proteste di tutti questi gruppi hanno obbligato la polizia ha bloccare le strade principali verso il centro e a spiegare almeno 13 mila poliziotti in tenuta anti-sommossa.
09/07/2020 14:00