Seoul, ripartono fra le tensioni i colloqui fra le due Coree
di Joseph Yun Li-sun
La delegazione di Pyongyang è stata accolta nella capitale sudcoreana da una manifestazione contro i suoi test missilistici. Nei quattro giorni di dialoghi si parlerà di aiuti umanitari, smantellamento delle centrali atomiche e minacce belliche.
Seoul (AsiaNews) – Si sono riaperti oggi, dopo quasi tre mesi di stallo, i colloqui ministeriali intergovernativi fra le due Coree. La delegazione nordcoreana, composta da cinque membri, è atterrata in mattinata a Seoul, dove è stata accolta da una manifestazione di protesta contro il recente test missilistico effettuato da Pyongyang.
Molta tensione anche per gli argomenti previsti durante i quattro giorni di confronti: l’invio di aiuti umanitari, l’effettivo smantellamento dei reattori nucleari nordcoreani e la “questione Macao”, dove sono ancora fermi i 25 milioni di dollari che il regime guidato da Kim Jong-il rivendica, ma non riesce ad ottenere.
Il ministro sudcoreano per l’Unificazione, Lee Jae-jung, cerca di buttare acqua sul fuoco e parla di “ritardi tecnici” per quanto riguarda l’invio di riso e medicinali al nord, mentre conferma “piena fiducia” alla delegazione della parte settentrionale della penisola, che però si è trovata contro una massiccia campagna stampa da parte dei quotidiani del sud.
Pyongyang è accusata di usare la minaccia bellica come leva di ricatto per ottenere ciò che vuole: il recente test missilistico nelle acque del Mar di Giappone viene definito “un avvertimento mafioso”.
In realtà, Seoul spera di poter mettere in chiaro le condizioni necessarie alla ripresa dell’invio degli aiuti umanitari: riapertura permanente della linea ferroviaria che unisce i due Paesi, sperimentata con successo all’inizio di maggio, totale smantellamento della minaccia atomica ed immediata interruzione dell’attività missilistica.
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