21/03/2012, 00.00
COREA DEL SUD
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Seoul, laici e preti a "scuola di missione" per andare all'estero

di Joseph Yun Li-sun
La Conferenza episcopale e la Società missionaria coreana inaugurano il primo istituto destinato per lo più ai laici che vogliano vivere la missione all’estero. Il presidente della Commissione episcopale per la cura pastorale dei coreani all’estero: “Con la missione si risponde con fede alla chiamata di Dio”.

Seoul (AsiaNews) - Andare in missione "significa rispondere con fede alla parola di Dio, che chiede ai cristiani di andare per il mondo intero e proclamare il Vangelo a tutte le creature. Spero che questo messaggio venga colto e fatto proprio anche dal popolo coreano, che deve riscoprire il suo spirito missionario". Lo ha detto mons. Giovanni Battista Jung Shin-chul, presidente della Commissione episcopale per la cura pastorale dei coreani all'estero, inaugurando la prima Scuola per la missione all'estero.

L'istituto è stato voluto e creato dalla Conferenza episcopale coreana, che si è appoggiata alla Società missionaria coreana. La nuova Scuola, destinata a sacerdoti e laici, ha aperto i battenti proprio nella sede della Società a Seoul: si tratta di un grande passo in avanti per la Chiesa coreana, che in questo modo "intende portare avanti il messaggio di Cristo non soltanto in Asia, ma nel mondo".

La Scuola prevede un programma di 4 semestri diviso in 32 settimane di corsi intensivi: questi sono destinati per lo più ai laici che vogliano provare l'esperienza della missione all'estero. Nel programma è prevista la partecipazione sia di sacerdoti diocesani che di religiosi e religiose. Tuttavia, lo scopo principale è quello di aumentare il senso missionario dei laici.

La Chiesa coreana è una delle realtà più vivaci nel mondo cattolico asiatico: dopo una lunga dittatura militare, i cattolici hanno ripreso l'attività di evangelizzazione fino a passare dall'8 % della popolazione del 1953, al 22 % attuale. Come spiegano diversi esperti ad AsiaNews "molto spesso la Chiesa locale si è interrogata sul senso della missione: il Paese è uno dei pochi che prevede un periodo di formazione all'estero per i seminaristi in attesa dell'ordinazione sacerdotale".

Concludendo la sua omelia, mons. Jung ha detto: "Spero che questa scuola di missione possa giocare un ruolo fondamentale per promuovere la consapevolezza dell'importanza della missione all'estero, incoraggiando così uno spirito missionario più forte fra la popolazione laica della Corea del Sud". 

 

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