Seoul, la Park “sfida” il Giappone di Shinzo Abe
Seoul (AsiaNews) - Park Geun-hye, presidente eletto della Corea del Sud, ha incontrato questa mattina una delegazione speciale inviata dal primo ministro giapponese Shinzo Abe. Si tratta del primo test diplomatico per la nuova leader di Seoul, che ha vinto le elezioni del 19 dicembre scorso con una risicata maggioranza contro il democratico Moon Jae-in. L'incontro si svolge in un momento particolare per entrambe le nazioni, che hanno scelto ognuna un governo di destra e oltranzista dal punto di vista nazionalistico.
La delegazione nipponica è guidata dall'ex ministro giapponese delle Finanze, Fukushiro Nukaga, che ha consegnato alla Park una lettera personale del premier Abe. Il "falco" di Tokyo, secondo alcune fonti, avrebbe sottolineato nel testo l'importanza di "un buon rapporto con la Corea del Sud, una nazione molto importante e un caro vicino del Giappone". Anche se fossero vere, queste parole non cancellano però gli attriti.
Abe è divenuto primo ministro del Giappone nel dicembre 2012. Nel suo programma c'è una "revisione" delle scuse formali del Sol Levante per l'invasione della penisola coreana - durata dal 1910 al 1945 - e un "rafforzamento" delle pretese territoriali nipponiche rispetto alle isole contese che i giapponesi chiamano Takeshima e i coreani Dokdo. Il suo portavoce ha confermato proprio oggi che gli impegni presi "rimangono".
Da parte sua, prima di incontrare la delegazione, la Park ha dichiarato che le isole "non sono soggette a negoziati" e ha invitato la controparte ad "affrontare in maniera diretta" la questione per "migliorare" il futuro di entrambe le nazioni. Inoltre ha dichiarato: "Entrambi i lati devono avere una visione corretta della storia e impegnarsi a curare le ferite che si sono inflitte, se vogliono superare in maniera positiva questa situazione". Tuttavia la presidente eletta della Corea - che entrerà in carica il prossimo febbraio - non ha voluto chiarire come intende gestire la situazione.
Secondo diversi analisti, le tensioni diplomatiche e le dispute territoriali fra Tokyo e Seoul potrebbero essere messe da parte in nome di un impegno più importante, ovvero limitare l'influenza cinese nel Mar cinese meridionale e nell'Asia orientale. Sia la Park che Abe hanno infatti indicato gli Stati Uniti come partner strategico per i propri mandati, respingendo le offerte di Pechino che vorrebbe invece un mercato asiatico comune sotto la propria egida. Entrambi i nuovi leader, inoltre, provengono da partiti che hanno fra loro rapporti buoni anche se altalenanti.