Seoul, industria e politica intendono mantenere vivo il dialogo con il Nord
Seoul (AsiaNews) Oltre il 70 % delle aziende del sud che lavorano a progetti economici intercoreani non intendono interrompere i contatti con il nord della penisola in seguito al test nucleare del 9 ottobre scorso. Lo rivela un recente sondaggio condotto dalla Camera di commercio coreana.
Secondo l'indagine, condotta fra le 200 aziende che intrattengono in qualche modo rapporti commerciali con la Corea del Nord, l'88 % degli industriali che opera presso il Complesso industriale inter-coreano di Gaesong "non ha alcuna intenzione di fermare la produzione".
Di questi, il 46 % chiede "un approccio più cauto nei confronti della controparte, sempre nell'ambito della produzione congiunta", mentre il 42 % "non intende parlare di alcuna limitazione".
I dati di questo sondaggio sono molto importanti, date le accuse rivolte dagli Stati Uniti a quelle industrie che "con la loro cooperazione economica aiutano i disegni bellici del regime guidato da Kim Jong-il". Esso dimostra infatti che la maggioranza degli investitori e della popolazione sudcoreana mantiene intatto il desiderio di non tagliare le comunicazioni, e l'invio degli aiuti umanitari, con la parte nord del confine.
Un altro segnale di questo desiderio di dialogo fra Seoul e Pyongyang viene dal rimpasto ministeriale voluto dal presidente Roh Moo-hyun. Il 1° novembre, infatti, egli ha nominato 4 "colombe" al vertice di sezioni-chiave del governo: difesa, unificazione, servizi segreti ed esteri.
Secondo diversi analisti, queste nomine rappresentano la riaffermazione della politica "del sole splendente" lanciata dal predecessore di Roh, Kim Dae-jung, che predica cooperazione e dialogo con il regime stalinista guidato dal "Caro Leader" Kim jong-il. Per altri studiosi, esse sono una sorta di "sfida diplomatica" alla politica estera americana.
In modo particolare, Washington sembra non aver gradito la nomina di Song Min-soon al vertice del ministero degli Esteri. Ad un incontro pubblico del 18 ottobre scorso, parlando della crisi nucleare e dell'intervento Usa, Song ha dichiarato: "Gli Stati Uniti sono la nazione che ha combattuto più guerre nella storia dell'umanità, considerati gli anni trascorsi dalla sua creazione come Stato".
Per Park Jin-hyun, ricercatore presso la Scuola di studi internazionali dell'Università di Seoul, "questo modo di pensare non è passato inosservato. Molti speravano che l'esperimento atomico potesse cambiare la politica estera del Sud, ma queste nomine dimostrano che Roh non ne ha alcuna intenzione".