Seoul, il nuovo presidente “pronto a criticare Pyongyang”
Lee Myung-bak, eletto ieri nuovo presidente della Corea del Sud, taglia con la politica del “dialogo a tutti i costi” con la parte nord della penisola. Pronta una revisione alla politica degli aiuti umanitari, se Pyongyang non mantiene l’impegno del disarmo nucleare.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il nuovo presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, ha dichiarato ieri di “non aver alcun timore nel criticare il regime autoritario della Corea del Nord, perché quel Paese ha davanti a sé ancora una lunga strada da percorrere nel campo dei diritti umani e della democrazia”. Lee, esponente di spicco del Partito nazionale – di impronta conservatrice – è stato eletto con la stragrande maggioranza delle preferenze.
Nel corso della sua prima conferenza stampa presidenziale, Lee – eletto dopo due presidenti liberali – spiega: “Non credo che sarebbe giusto evitare a prescindere ogni critica nei confronti di Pyongyang. Se guardiamo in maniera spassionata ai piccoli passi in avanti compiuti dal regime comunista in questi ultimi mesi, ci rendiamo conto che la strada è ancora lunga”.
Inoltre, il presidente ha chiarito di voler rivedere la politica di aiuti umanitari che Seoul invia nella parte nord del confine. Tuttavia, diversi analisti sono concordi nel dire che “non vi saranno drammatici cambiamenti, fin tanto che Pyongyang mantiene il suo impegno per il disarmo nucleare”. Secondo Lee, “soltanto il disarmo e la ripresa di un’economia di mercato possono aiutare la Corea del Nord. Se intende riunirsi, deve garantire un adeguato standard economico e, soprattutto, non deve rappresentare una minaccia per noi o per la comunità internazionale”.
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