Seoul, i BTS faranno il servizio militare
Dopo anni di dibattiti e speculazioni su una possibile esenzione la popolarissima band del K-pop ha annunciato che seguirà le procedure per l'arruolamento come tutti i sudcoreani. La leva obbligatoria è il lascito più tangibile del conflitto e delle tensioni che continuano con Pyongyang, malsopportato dai giovani nell'iper-competitivo mercato del lavoro sud-coreano.
Seoul (AsiaNews) - La notizia che ha fatto tremare il mondo della musica K-pop è arrivata tramite una nota agli azionisti di Hybe, il colosso dell’intrattenimento che possiede l’etichetta discografica dei BTS. Nella giornata di ieri l’amministratore delegato Park Ji-won ha fatto sapere che Jin, il più grande dei sette cantanti della boy band sudcoreana, è pronto per il servizio militare. “Jin revocherà la propria richiesta di posticipare la coscrizione entro la fine del mese e seguirà le procedure per l’arruolamento”, riportava la nota, aggiungendo poi che “gli altri membri assolveranno i loro doveri militari a loro volta secondo i propri piani individuali”.
Dopo anni di dibattiti e speculazioni su una possibile esenzione, alla fine la decisione è stata resa pubblica: i BTS si stanno preparando a svolgere il servizio militare obbligatorio. Le leggi vigenti in Corea del Sud prevedono che tutti gli uomini abili tra i 18 e i 28 anni di età vengano richiamati per poco meno di due anni a servire nelle forze armate di Seul.
Esistono eccezioni che consentono a atleti olimpionici e altre personalità dello spettacolo di evitare la leva, ma nessuna di queste si applica ai BTS. Proprio per via della loro fama planetaria e dell’attenzione per il K-pop e la Corea del Sud che la boy band ha suscitato in tutto il mondo, molti cittadini sudcoreani si aspettavano che alla fine si sarebbe trovato un compromesso per permettere al gruppo di evitare il servizio militare. Secondo alcuni sondaggi, circa il 60% dei sudcoreani sarebbero stati favorevoli a esentare i BTS dalla leva obbligatoria.
Tuttavia, nel clima di tensione esasperata in cui si trova il Paese, la politica non è riuscita a trovare una soluzione e solo pochi giorni fa il ministro della difesa aveva dichiarato di ritenere “desiderabile che i membri dei BTS svolgano il servizio militare obbligatorio”. In realtà, la notizia non arriva inaspettata, visto che le voci sul possibile arruolamento si erano rinforzate dopo che lo scorso giugno il gruppo aveva annunciato di volersi prendere una pausa.
La leva obbligatoria è un’esperienza a cui intere generazioni di sudcoreani si sono dovuti sottoporre. Si tratta per molti del lascito più tangibile della divisione della penisola coreana durante la Guerra fredda e di una guerra combattuta circa 70 anni fa ma mai formalmente conclusa. Ancor’oggi, infatti, tra Nord e Sud non è mai stato firmato un trattato di pace e nonostante viga l’armistizio del 1953 la tensione lungo la zona demilitarizzata non si è mai realmente dissipata.
Per questo motivo, ancor oggi ai giovani sudcoreani viene richiesto di sacrificare circa due anni della propria vita da dedicare alle forze armate. Per tanti la leva è un rito di passaggio, che secondo alcuni luoghi comuni molto diffusi completa la formazione dei giovani uomini sudcoreani.
Eppure, il servizio militare è spesso detestato dalle nuove reclute, che sono costrette a mettere in pausa per ben due anni la loro carriera lavorativa: nell’iper-competitivo mercato del lavoro del Paese, si tratta di una prospettiva abbastanza ansiogena per molti. Non stupisce quindi che fossero soprattutto i giovani maschi sudcoreani a percepire come ingiusta un’eventuale esenzione dalla leva per i BTS.
12/08/2016 12:49