Sentenza choc: la Bhagavad Gita, pilastro dell’induismo deve divenire dottrina nazionale
di Nirmala Carvalho
Secondo S. N. Srivastava, giudice dell’Alta Corte dell’Uttar Pradesh, la Bhagavad Gita (canto sacro indù) deve essere riconosciuta dallo Stato come dottrina religiosa nazionale anche dai fedeli di altre religioni. Dure le reazioni delle minoranze.
Allahabad (AsiaNews) – S. N. Srivastava, giudice dell’Alta Corte dell’Uttar Pradesh, ha stabilito in una sentenza pubblica che lo Stato deve riconoscere come dottrina religiosa nazionale la Bhagavad Gita, il poema sacro più popolare e amato tra i fedeli indù. Questa dottrina, sostiene ancora la sentenza, deve essere applicata anche ai fedeli di altre religioni.
Il giudice Srivastava non è nuovo ai pronunciamenti sul tema religioso. All’inizio dell’anno aveva infatti negato alla comunità musulmana lo status di minoranza religiosa, impedendo così la sovvenzione statale per i progetti educativi islamici.
Immediate le reazioni sulla nuova proposta. Secondo un parlamentare indù, B. P. Singhal, il giudice “ha la verità e la giustizia non soltanto come indù, ma anche come magistrato”. Per Sajan K. George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani, la Bhagavad Gita “fa parte della cultura indiana, ma non può essere intesa come un testo religioso per tutte le fedi. Questo va contro la Costituzione, che garantisce la libertà religiosa”.
Ancora più duro Lenin Raghuvanshi, direttore della Commissione vigilanza popolare dei diritti umani, che ad AsiaNews dice: “Questa sentenza colpisce le minoranze religiose, ma anche lo spirito pluralistico della nostra società. Procedendo in questa direzione, si rischia di distruggere l’armonia sociale”.
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