Sembra il genocidio khmer: film thailandese provoca sdegno in Cambogia
Il film si chiama Ghost Game. Per i produttori si tratta di una finzione, ma i riferimenti ai crimini commessi dal regime dei Khmer rossi di Pol Pot sono evidenti.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Si chiama Ghost Game il film dell'orrore di produzione thailandese che ha suscitato sdegno in Cambogia a causa dei riferimenti al genocidio dei Khmer rossi. I produttori affermano che il film è solo una finzione, ma le somiglianze con il genocidio del regime sono evidenti.
Il film è girato in Thailandia in una prigione chiamata S-11, una sigla che ricorda in modo evidente il luogo dove dal 1974 al 1979 il regime di Pol Pot è stato autore di gravi violenze. S-21, o Tuol Sleng, è infatti il nome dell'ex scuola dove il regime dei Khmer rossi ha torturato e detenuto, in attesa di una esecuzione, più di 16 mila cambogiani. Tuol Sleng ora è un museo a memoria del genocidio.
Il film racconta storie delle 17 mila persone detenute in una guerra di 4 anni, in una scenografia caratterizzata da teschi ed ossa simili a quelli presenti nei musei a memoria del genocidio.
L'anno scorso i produttori di Ghost Game avevano chiesto al governo cambogiano l'autorizzazione di girare all'interno della prigione S-21, ma gli era stata negata. Hanno quindi ripiegato in una prigione thailandese. Tifa, la società che produce il film, nega ogni relazione con il genocidio dei Khmer rossi e rende noto che "attività e persone in Ghost Game sono finzione e non realtà". Hanno però rilasciato una dichiarazione di scuse pubblica nel caso il film offendesse la sensibilità di qualcuno, ma questo non sembra essere sufficiente: molti cambogiani chiedono il boicottaggio di tutti i prodotti thailandesi, e Youk Chhang, un ricercatore sul genocidio, accusa i produttori del film di offendere la sensibilità delle persone e distorcere verità storiche per motivi commerciali.
15/07/2022 14:37