26/01/2005, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
Invia ad un amico

Segni di distensione fra Abbas e Sharon, mentre continua la costruzione del muro

Israele scongela i contatti con l'Anp, ma  continuerà la costruzione di un controverso tratto del Muro; cristiani in Terra Santa: "Lavorare per la pace e non per la separazione".

Gaza (AsiaNews/Agenzie) – Segnali di distensione nei rapporti in Medio Oriente, mentre continua la costruzione del Muro proprio in un tratto che si spinge fin dentro i Territori. Israele ha sospeso le "uccisioni mirate" di leader terroristi palestinesi rispondendo così alle richieste di Hamas, che si era detta disponibile ad un cessate-il-fuoco solo se il governo israeliano avesse fermato le operazioni militari in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. La notizia non è ancora stata confermata ufficialmente. Intanto oggi il consigliere israeliano Dov Weisglass ha incontrato Saeb Eerekat, ministro palestinese deputato alla trattativa con Israele. L'incontro potrebbe preparare il terreno per un faccia a faccia tra il premier Ariel Sharon e il neo presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Il summit ha seguito l'annuncio di ieri da parte israeliana di voler riprendere i contatti politici con l'Anp sospesi il 14 gennaio dopo un attentato suicida nella striscia di Gaza che ha ucciso 6 israeliani.

"Sono segnali positivi, queste sono le iniziative che devono essere incoraggiate…". Con queste parole il prof. Bernard Sabela, cristiano di Gerusalemme e sociologo all'Università Pontificia di Betlemme, commenta ad AsiaNews la "buona notizia" della tregua d'armi, "oscurata" però dalla decisione annunciata ieri da Israele di riprendere la costruzione di uno dei tratti più controversi del Muro di sicurezza: una sezione che si spinge in profondità nei territori palestinesi. Il tratto è lungo circa 4 km e si snoda lungo una strada che costeggia l'insediamento israeliano di Ariel; la costruzione era stata a lungo osteggiata dagli abitanti del vicino villaggio di Salfit (nord di Gerusalemme), che però si sono visti bocciare la richiesta di sospensiva dal procuratore generale.

La ripresa dell'edificazione non facilita però il negoziato. "Come possiamo convincere la gente e le fazioni che vogliamo mettere fine all'occupazione israeliane, se Israele agisce in questo modo sul suo territorio?" si è chiesto il ministro palestinese Saeb Erekat. Stesse perplessità ha espresso il prof. Sabela: "Bisogna lavorare per la pace e non per al separazione; come possiamo essere buoni vicini se siamo divisi da un muro che in alcune zone ci rende la vita impossibile?". Nel quartiere di Bet-hanina, a nord di Gerusalemme, ad esempio, cristiani locali hanno denunciato che la barriera di difesa li taglia fuori dalla città: "Lavoro, scuole, parrocchie: tutto è di là, oltre il Muro".

La costruzione del Muro è iniziata nell'agosto 2002. Finora Israele ha costruito circa il 30% dei progettati 595 km della barriera. Il governo israeliano lo ritiene necessario per mettere fine agli attentati dei kamikaze provenienti dai Territori occupati. I palestinesi contestano il Muro perché non rispetta il confine della "linea verde" e limita in modo grave i loro spostamenti quotidiani.

A luglio 2004, una risoluzione Onu ha chiesto lo smantellamento della barriera di sicurezza tra Israele e la Cisgiordania nella parte costruita fuori dai confini dello Stato ebraico. (MA)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Nuovo governo e vecchie paure
15/01/2005
Spiragli in Medio Oriente: ritiro israeliano, stop alle lodi ai terroristi
08/03/2005
Israele, il Muro comprenderà Gerusalemme Est
15/03/2005
Suora da Betlemme: il rosario per la pace e il no al Muro
15/03/2005
Gerusalemme, dove non c'è posto per gli arabi
08/02/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”