Secondo Tokyo, Pyongyang è "più ricettiva" alle istanze internazionali
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) La Corea del Nord sembra "più ricettiva" alle istanze della diplomazia internazionale sulla possibilità di riprendere le trattative sul nucleare. E' l'impressione che si ha a Tokyo, dove il portavoce del ministero degli Esteri ha nuovamente invitato Pyonyang a tornare al tavolo del negoziato, mentre alla vigilia del suo incontro col presidente statunitense George W. Bush, in programma il 10 di questo mese, il presidente sudcoreano Roh Moo Hyun ha affermato che "si impegnerà al massimo delle sue possibilità" per trovare con gli Usa una soluzione pacifica alla grave crisi nucleare nordcoreana.
A Tokyo, Hiroyuki Hosoda, portavoce del ministero degli Esteri ha sostenuto che "siamo ad un momento importante, nel quale dobbiamo riprendere i negoziati a sei". "Sembra ha aggiunto che la Corea del Nord stia per rispondere agli approcci delle altre nazioni". Egli non ha voluto fornire ulteriori indicazioni, sottolineando però che "il tono" usato da Pyongyang è nettamente "raddolcito" dopo che, la settimana scorsa, il presidente Bush ha usato la parola "signore", parlando del dittatore Kim Jong-il.
Le affermazioni del presidente sudocoreano sul fatto che "il mio unico obiettivo sarà quello di dissipare gli allarmi e l'ansietà dell'opinione pubblica sulla crisi nucleare" sono state fatte nel corso di un discorso per la giornata nazionale del ricordo dei caduti sudcoreani in guerra. L'appello di Roh arriva a un bivio cruciale della crisi innescata dalle ambizioni atomiche del regime di Kim Jong Il, in stallo da quasi un anno a causa del no nordcoreano alla ripresa dei negoziati multilaterali a sei e aggravatasi dopo l'annuncio di Pyongyang del 10 febbraio scorso di essere già in possesso di ordigni atomici.
Nelle ultime settimane si stanno incrociando pessimismo e cauto ottimismo dopo un incontro informale, il 13 maggio scorso a New York, tra diplomatici americani e nordcoreani e una serie di contatti sulla possibile ripresa dei negoziati a sei ( le due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia). La Corea del nord ha affermato che "al momento opportuno" darà una risposta sul suo ritorno o no al tavolo negoziale, ma finora, secondo Washington, non c'è stata alcune "risposta sostanziale",