Scuole islamiche, buddiste, indù e cattoliche assorbite nel sistema nazionale
Kathmandu (AsiaNews) – Le scuole religiose potranno essere riconosciute e sovvenzionate dallo Stato, ma dovranno adeguarsi al curriculum nazionale. Nessun problema per le scuole cattoliche, tra le migliori del Paese, mentre altre scuole affrontano importanti cambiamenti.
Jiwan Sharma Paudel, vicedirettore del Dipartimento d’Istruzione (Doe), spiega ad AsiaNews che negli ultimi 2 anni “sono stati erogati piccoli finanziamenti per le prime cinque classi delle scuole inferiori, pari a 12mila rupie nepalesi l’anno (111 euro) per chi ha meno di 100 scolari e a 24mila per chi ne ha tra 100 e 200”. Intanto le scuole iniziano ad adottare il programma di studi statale e, a loro volta, danno suggerimenti.
La Madrasse islamiche, gli Ashram indù e le Gumba buddiste prevedono molto insegnamento religioso nel programma. Per favorirne l’assorbimento nel sistema statale, il governo ha accettato che l’esame per le classi quinte tenga presenti i loro programmi, per poi consentire agli studenti di frequentare la classe VI in qualsiasi scuola riconosciuta. Secondo dati ufficiali, 82.624 studenti islamici studiano in 832 madrasse, specie nel meridione al confine con l’India; 6.512 giovani buddisti frequentano 236 monasteri e 1.382 indù vanno in 40 loro scuole. Ma fonti Doe ritengono esserci oltre 3.900 madrasse e più di 1.500 gumba.
“Le scuole cattoliche – dice ancora Poudel – sono le migliori”.
Mons. Anthony Sharma, vicario apostolico per il Nepal, spiega ad AsiaNews che “le nostre scuole danno un’educazione generale. Sono frequentate soprattutto da indù, buddisti e islamici” e hanno circa 7mila studenti nel Paese, trattano in modo uguale maschi e femmine e ragazzi di ogni religione. Con la caduta della monarchia indù i cattolici vogliono creare nuove scuole, anzitutto a Dhangadhi nel lontano occidente.
25/02/2016 15:10
24/10/2019 08:50