Scuole cattoliche thai, modello di sviluppo per il Paese e la comunità Asean
Bangkok (AsiaNews) - Le scuole cattoliche in Thailandia forniscono un contributo essenziale allo sviluppo di un Paese che, ancora oggi, mostra un grado di istruzione al di sotto della media. Istruzione e scolarizzazione, inoltre, si inseriscono in un quadro più ampio di crescita promosso dall'Asean, l'associazione che riunisce 10 nazioni del Sud-est asiatico, al quale Bangkok intende aderire perché è proprio "l'educazione la radice comune dalla quale partire per costruire" una comunità di persone, oltre che un mercato e una economia. Un fattore evidenziato anche dall'ex ministro dell'Istruzione Chinnaworn Boonyakiat, secondo cui il principio "una visione, una identità, una comunità" - da raggiungere entro il 2015 - è necessario per "lo sviluppo della popolazione, delle risorse e della sua economia". Una crescita, precisa, che non può prescindere dall'istruzione, che "giocherà un ruolo significativo nel rafforzare tutti gli altri aspetti" perché "fondamento dello sviluppo [umano] in tutte le sue dimensioni".
Di questi temi si è discusso in un seminario di quattro giorni promosso dal Consiglio pastorale per l'educazione, che si è tenutonei giorni scorsi nella provincia di Cholburi. Partendo dal documento "La scuola cattolica nel contesto della Comunità Asean" elaborato da mons. Louis Chamniern Santisukniran, presidente della Conferenza episcopale thai, i 465 partecipanti provenienti da istituti cattolici del Paese hanno discusso di una riforma dell'insegnamento, che possa contribuire - partendo dall'identità cristiana - allo sviluppo della nazione e dell'intera comunità.
In un contesto di crisi nei valori fondanti delle società, le scuole cattoliche devono affrontare "l'emergenza educativa", contribuendo al rafforzamento della comunità Asean nella sua funzione di generatore di capitali, servizi e forza lavoro. Partendo dai principi fissati da Benedetto XVI nell'indire l'Anno della fede, i leader cristiani thai confermano la missione delle scuole chiamate a essere "luce" che illumina il cammino degli studenti. Un compito sviluppato all'insegna della capacità di relazionarsi con gli altri secondo giustizia, eguaglianza e rispetto della dignità umana a prescindere dalla razza, dalla religione professata, dalla cultura.
In particolare, gli istituti cattolici thai si preparano a diventare una "comunità di fede" dove ciascuno dei suoi componenti - siano essi amministratori, docenti, genitori o alunni - intende crescere in un'ottica comune di fede, di speranza e di amore. Un processo di integrazione fondato sui calore del Vangelo, in cui ciascuno studente deve trasformarsi in faro o luce per l'altro.
Gli obiettivi promossi dagli istituti cattolici si inseriscono in un contesto scolastico thailandese ancora arretrato e caratterizzato da un livello di scolarizzazione inadeguato. Secondo una recente ricerca del Dipartimento di salute mentale, infatti, elaborato fra il dicembre 2010 e il gennaio 2011 su 72.780 studenti suddivisi in 76 province, è emerso che il loro quoziente intellettivo (QI) è in media di 98,59, al di sotto dello standard fissato a 100. Alto, infine, anche il tasso di abbandono delle scuole, se si considera che negli ultimi 10 anni oltre 5,7 milioni di alunni hanno lasciato anzitempo le classi.