Scontri tra opposte fazioni alla vigilia della manifestazione pro governo
La maggioranza impegnata per ottenere una grande mobilitazione di massa. La tv di Hezbollah dice che in un attentato a Damasco è rimasto ucciso il capo militare del Partito di Dio.
Beirut (AsiaNews) – Scontri tra sostenitori della maggioranza e dell’opposizione segnano la vigilia della manifestazione di piazza convocata per domani, anniversario dell’assassinio dell’ex premier Rafic Hariri. Nelle sassaiole tra partigiani del movimento sciita di Amal e di Saad Hariri non si lamentano feriti gravi. Alcune auto sono rimaste danneggiate ed una moto è stata incendiata.
E’ un clima teso sul quale pesano le accuse lanciate questa mattina dalla televisione di Hezbollah, Al Manar, secondo la quale ci sono gli israeliani dietro l’esplosione di un’autobomba della notte scorsa a Damasco – della quale i media siriani non danno notizie - che ha provocato la morte di un esponente di primo piano del Partito di Dio, Imad Mughniyeh.
Considerato il capo militare di Hezbollah, Mughniyeh era detto dagli americano “il Bin Laden sciita”. Ricercato fin dal 1985 era ritenuto coinvolto in attentati come quello di Beirut che nel 1980 costò la vita a 260 americani e come quello al centro ebraico di Buenos Aires del 1994, che causò 84 morti.
I partiti della maggioranza, riuniti nel gruppo del “14 marzo” sono fortemente impegnati per la manifestazione, che vorrebbero fosse quanto più possibile di massa e, di fatto, un appoggio al governo. I vari leader la stanno dipingendo come un’occasione per dire no al terrorismo, agli assassini politici ed al sabotaggio delle istituzioni e confermare il sostegno alla rivoluzione dei Cedri, che costrinse la Siria a ritirare il suo esercito, segnando il ritorno alla sovranità nazionale ed alla democrazia.
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