Scontri tra monaci indù e polizia al tempio di Pashupati
di Kalpit Parajuli
Il governo di Prachandra ha nominato due monaci nepalesi quali responsabili del luogo di culto. Dal 1904 le funzioni erano guidate da religiosi indiani oggi estromessi. L’esecutivo maoista si intromette negli affari religiosi per segnare l’inizio del nuovo corso del Paese.
Kathmandu (AsiaNews) - I monaci indù del tempio di Pashupati sono in rivolta (nella foto i momenti degli scontri). Le violente proteste che hanno portato all’intervento della polizia sono scaturite dopo la decisione del governo di Kathmandu di estromettere la componente indiana dei religiosi dalla responsabilità del tempio e sostituirla con sacerdoti di origine nepalese.
L’esecutivo maoista, guidato da presidente Prachandra, ha affidato la responsabilità del tempio di Pashupati ai monaci Bishnu Prasad Dahal e Saligram Dhakal. I due subentrano all’indiano Mul Bhattas esautorato dalle sue funzioni insieme agli altri religiosi non nepalesi che dal 1904 ad oggi avevano prestato servizio presso il luogo di culto dedicato a Shiva “signore del bestiame” e situato a Deopatan, a tre chilometri dalla capitale.
A seguito della decisione, i monaci destituiti dall’incarico avevano chiesto al governo di tornare sui suoi passi inviando una petizione alla Corte suprema contro il governo e la Pashupatinath Area Development Trust (Padt): l’accusa era quella di intromettersi in una faccenda interna ai monaci e violare una tradizione consolidata.
Secondo il rituale indù, per poter guidare le funzioni i monaci devono seguire una preparazione di alcuni mesi. I religiosi nepalesi nominati dal governo non avevano seguito questo periodo di formazione.
Barricati dentro la struttura i monaci hanno vietato ai nuovi responsabili del culto di accedere al tempio e guidare le funzioni. Il 1° gennaio Le forze dell’ordine insieme a sostenitori del governo e ad affiliati della Young Communist League (YCL) hanno fatto irruzione nel tempio con i due monaci nepalesi. Al blitz sono seguiti scontri e solo nel tardo pomeriggio i nepalesi Bishnu Prasad Dahal e Saligram Dhakal, dopo tre ore di attesa all’esterno del tempio, hanno potuto officiare le funzioni seppure in modo parziale.
Pramananda Shakya, che di recente è stato nominato da Prachandra a capo del Padt, ha affermato che le nomine dei due monaci nepalesi riflettono il nuovo corso del Paese: “L’ex regnante era solito considerarsi il patrono del tempio e usava approvare la selezione dei monaci. Con il cambiamento della situazione politica queste tradizioni sono cadute”. “ Il primo ministro - ha affermato Shakya - ora ha preso il posto del re come patrono del tempio”.
Vedi anche