Scontri tra militari thai e cambogiani attorno al tempio di Preah Vihear
Accuse reciproche su chi abbia aperto il fuoco per primo. Previsto per mezzogiorno un incontro per scongiurare il deterioramento della situazione e la ripresa degli scontri
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Nuovi scontri a fuoco sul confine tra Thailandia e Cambogia nei pressi del tempio buddista di Preah Vihear. Gli eserciti dei due Paesi si scambiano reciproche accuse incolpando l’avversario di aver dato inizio all’ennesima scaramuccia che, questa volta, non ha provocato morti.
Il generale Srey Doel, comandante delle forze cambogiane nella zona, afferma che i primi ad aprire il fuoco sono stati i militari thai: “Hanno iniziato a lanciare razzi e a spararci e noi abbiamo risposto allo stesso modo”. Anupong Paochinda, comandante in capo della Royal Tahi Army, risponde alle accuse incolpando le forze di Phnom Penh di aver dato inizio agli scontri e minimizza l’accaduto affermando che “si è trattato solo di un fraintendimento”. Per mezzogiorno è previsto un incontro tra i responsabili delle forze schierate nell’area per scongiurare il deterioramento della situazione e la ripresa degli scontri.
La disputa del territorio attorno al tempio, poco più di 4,5 chilometri quadrati, dura da anni. Cambogia e Thailandia si contendono la sovranità sulla zona nonostante nel 1962 la Corte internazionale di giustizia abbia sancito che appartiene a Phnom Penh. Bangkok afferma che il tempio è parte delle sua tradizione culturale e la disputa su di esso è divenuta argomento di polemiche politiche interne al Paese, con i partiti dell’opposizione che accusano il governo di “svendere” un pezzo di storia del Paese. Nell’ottobre scorso sembrava che dei due Paesi avessero raggiunto un accordo per arrivare a una comune demarcazione del confine.
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