Scontri fra maoisti ed esercito nel Chhattisgarh, 26 morti
In due diverse azioni, avvenute in Chhattisgarh e Manipur, sono morti 14 guerriglieri e 12 contadini. Il premier Singh lancia l’allarme contro la guerriglia, che cresce e rappresenta la maggiore minaccia alla stabilità del Paese.
Raipur (AsiaNews/Agenzie) – Sono 26 le vittime degli scontri avvenuti ieri nello Stato centrale del Chhattisgarh ed in quello orientale del Manipur fra maoisti, contadini ed esercito regolare. Secondo testimoni oculari, i soldati indiani hanno ucciso 14 guerriglieri: questi, in un diverso scontro, avrebbero sparato contro dei lavoratori migranti, uccidendone 12.
La polizia sostiene che il numero delle vittime “sarebbe potuto essere molto più alto”. Ankit Garg, dirigente di pubblica sicurezza, spiega che il governo “ha creato una forza speciale per fermare i guerriglieri, e soprattutto per non farli uscire dalla giungla in cui si sono rintanati”.
I ribelli affermano di combattere per i diritti dei lavoratori e dei senza terra; per fare questo, spesso distruggono le proprietà governative nella zona per “riassegnare i terreni ai loro legittimi proprietari”. Tuttavia, molti sostengono che la lotta non sia così disinteressata: diversi gruppi di contadini affermano che i maoisti vogliono soltanto il potere nella zona, e li trattano “esattamente come gli altri”.
Da 30 anni i maoisti hanno iniziato la loro rivolta armata nell’India meridionale e settentrionale. In queste zone i funzionari non osano viaggiare con veicoli del governo, per paura di essere attaccati, e anche le milizie meglio organizzate non escono dai campi dopo il crepuscolo. I ribelli hanno una grande forza in 8 dei 16 distretti del Chhattisgarh e in alcuni hanno creato una vera amministrazione e un sistema di giustizia paralleli a quelli statali.
Colpiscono sia le forze dell’ordine che i civili che ritengono collaborino con lo Stato. Anche per questo sono state create queste milizie civili di tribali, che guidano le forze di sicurezza nelle fitte foreste e che identificano i guerriglieri. Secondo dati ufficiali, negli ultimi 22 mesi nel Chhatisgarh vi sono stati 1.187 attacchi violenti compiuti dai militanti Naxaliti, con almeno 676 morti.
Il primo ministro dell’Unione indiana, Manmohan Singh, sottolinea però che la guerriglia “è peggiorata in maniera incredibile, e rappresenta al momento la maggiore minaccia alla stabilità del Paese”.
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